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Governi e partiti al principio del nuovo secolo

Gustavo Strafforello
Niccolò Giannotta Editore Catania, 1902, pagine 268

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l* lmposta
   sta unica, ma imposta proporzionale a base reale. Ciascuno deve contribuire alle pubbliche spese, non iigùalmente, ma proporzionalmente, vale a dire, in proporzione di quel che possiede o di quel che guadagna, per la ragione naturalissima che deesi contribuire alle spese della protezione sociale secondo la quantità dei beni protetti, E ciò secondo una proporzione costante per tutti, senza distinzione di ricco o d: povero — ecco il giusto, il vero, e, soprattutto, il certo ! Fuori di lì non v' è che l'incerto, lo sregolato, 1' arbitrario.
   Ma invece che vi può essere d'arbitrario nel chiedere a ciascuno secondo le sue facoltà? Se l'imposta rappresenta in primo luogo le spese di guardia delle persone e delle proprietà, si potrebbe persili sostenere che 1 imposta proporzionale è più vantaggiosa al povero che al ricco. Fu giudiziosamente osservato — dice il Baudrillart — che le spese di guardia non sono più grandi secondochè cresce l'avere. Chi ha 100,000 lire di reddito non costa allo Stato dieci volte più di colui che ne ha soltanto 10,000. Rigorosamente parlando, il primo potrebbe chieder piuttosto una diminuzione, come colui che. comprando di più irt un magazzino, ottiene una riduzione in ragione della quantità grande delle sue compre. Ed