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Governi e partiti al principio del nuovo secolo

Gustavo Strafforello
Niccolò Giannotta Editore Catania, 1902, pagine 268

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   l' imposta
   14 1
   Anche noi avevamo una grande imposta indiretta, a larga base, un' imposta universale, mite, insensibile, giusta, un'imposta — la più bella trovata del Sella — di cui era costato caro f impianto, ma che già operava bene, che tutti pagavamo senza accorgercene, e che git-terebbe ora cento milioni nelle casse dello Stato — avevamo, come dire il macinai*!
   Col grande, incessante e crescente affluire della granaglie dall' estero, e segnatamente dall' America del Nord e dall' India, il pane è necessariamente a vii prezzo; e due o tre centesimi d'imposta per chilog. non lo rincaravan del certo. Ma nossignori1 La poesia e la ret-torica — due arti italiane per eccellenza — se ne immischiarono al solito.
   11 macinato fu battezzato l'imposta della fame, fu denigrato, fu abolito, non senza il tardo ed inutile pentimento dei ravveduti che ne avevano votato sconsigliatamente, per aura di popolarità, 1 abolizione.
   Ma sta scritto: Non de solo pane vivit homo — ma vive anche di caffè, di zucchero, di liquori, e di cento altre cose che l'incivilimento ha rese necessarie, come il pane; e, per rifar 1' erario della perdita immane cagionata dalla abolizione, insensata e a tutto vantaggio dei mugnai, del macinato, nuovi od accresciuti bai-