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Governi e partiti al principio del nuovo secolo

Gustavo Strafforello
Niccolò Giannotta Editore Catania, 1902, pagine 268

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   re. nazioni
   fatto di mezzo l'arbitrato sanguinoso e rovinoso della guerra fra le nazioni. E la legge, e non la mera forza dell'opinione pubblica, per quanto la sia divenuta potente, che arresta la forza fìsica in seno alle nazioni e risolve in ultima istanza le contese così private come politiche. Le distinzioni inevitabili e necessarie fra il mio e il tuo, base sempiterna d'ogni umano consorzio, vanno intieramente debitrici del loro stabilimento e della loro autorità alla supremazia della legge. Non v' è alcuna relazione sociale — socio e socio, padrone e servo, proprietario e fìttaiuolo. industriale e operaio, compagnia ferroviaria e passaggiero, marito e moglie, persin padre e figlio — che possa esimersi, sottrarsi al comando e alla coazione, a un bisogno, della legge. La successione nella proprietà porterebbe la guerra in ogni famiglia non fosse la legge e i tribunali. Senza un' arena pei dibattimenti e i voti legislativi e senza un valido potere esecutivo per imporre le decisioni prese dal legislativo, gli individui non si sottoporrebbero, come fanno, al sindacato dell'opinione pubblica, nè sarebbe neppur sempre facile accertare qual essa è. Se la guerra civile fosse l'unico modo di misurare la loro forza relativa, i partiti politici del certo vi ricorrerebbero; ed è probabi-