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re. nazioni
nazione professi le armi, come suo principale onore, studio ed occupazione. Coerentemente a ciò è bene per uno Stato aver leggi o costumanze che gli porgano giusta occasione di guerra. Imperocché v'ha questa giustizia nella natura degli uomini ch'essi non muovono guerre, donde derivano tante calamità, se non almeno per qualche motivo specioso. Nè un corpo può esser sano senza esercizio, nè il corpo naturale nè il politico; e certamente per un regno o stato una guerra giusta ed onorevole, è un vero esercizio. E di grande momento esser sempre in armi; e la forza di un esercito veterano, quantunque dispendioso, è quella che fa comunemente la legge od almeno la riputazione fra gli Stati vicini. Per conchiudere, niuno può, come dice la Scrittura, aggiungere un cubito alla propria statura; ma nel gran corpo dei regni è in potere dei principi aggiungere ampiezza e grandezza, ai loro Stati „.
Conforme a questi principii Luigi XIV — uno de principali autori regii della legge internazionale e la cui famosa massima J7 Etat e' est moi indica il luogo che le nazioni occuparono nella politica monarchica — rovinò la Francia con le sue guerre più assai che colle sue pompe; e ben a ragione P. Clément, del-