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A custica
spazio, e non l'aria stessa. Le particelle dell'aria devono bensi spostarsi, senza di che sarebbe impossibile il loro condensarsi e diradarsi, ma i.loro moti consistono in oscillazioni intorno a quelle posizioni che occupavano prima del passaggio delle onde.
Possiamo con una curva rappresentare pure gli spostamenti delle particelle dalla loro posizione di equilibrio nel moto ondulatorio longitudinale, convenendo di portare al disopra della retta A B gli spostamenti verso destra, e sotto di essi quelli diretti verso sinistra. Si ottiene cosi la nuova curva simbolica BSD', la quale confrontata colla precedente PCOPQ fa vedere che le variazioni di densità sono massime quando lo strato è nella posizione naturale di riposo, e sono minime quando esso arriva all'estremità dell'escursione.
Inoltre la rappresentazione grafica insegna che, a un dato istante, in ciascuna semionda condensata, come pure in ciascuna semionda rarefatta, gli spostamenti delle particelle dalla loro naturale posizione di equlibrio sono opposti e simmetrici rispetto ai centri di massima pressione (o densità) nella semionda condensata, e di minima pressione (o densità) nella semionda rarefatta. La parte inferiore della figura indica con le freccie il senso di tali spostamenti.
È poi chiaro che ciascuna particella d'aria eseguirà la stessa oscillazione dello stantuffo e nello stesso tempo, ma la comincierà e la finirà tanto più tardi quanto più lontana si trova dal corpo vibrante.
Nell'aria libera il moto ondulatorio, anziché in una sola direzione, come ora si è supposto, si propaga tutto all'intorno del corpo sonoro per onde sferiche che vanno sempre più allargandosi, a so-