Al V Wvuw* ¦ ^AV*
* libriamo sulla bilancia il vaso d'acqua. Appena si • immerge in questa il cilindro massiccio B, si vedrai il giogo della bilancia traboccare dalla parte deK vaso; e per ristabilire l'equilibrio, bisognerà togliere ' dal recipiente una quantità di liquido tale che riempia esattamente il cilindro cavo A.
126. Galleggiamento de' corpi sull'acqua. — Un corpo di peso P, immerso nell'acqua — e lo stesso dicasi di un altro liquido qualunque — ne sposta un peso Q: lasciandolo libero, esso discenderà se P sarà maggiore di Q, come accade di una pietra, di una palla di ferro, ecc. ; resterà in equilibrio se P sarà eguale a Q, come succede all'incirca per una palla di bosso o di olivo; ma che cosa accadrà se il corpo sarà più leggiero dell'acqua a parità di volume? Esso sarà sollecitato verso l'alto e finirà col galleggiare sul liquido, rimanendovi immerso quel tanto che occorre a spostarne un peso eguale al proprio. Ecco una palla di legno di pino, la quale pesa meno dell'acqua a volume eguale; se la immergiamo nell'acqua, si sente che la spinta di sotto in su, dovuta alla pressione dell'acqua, è maggiore del peso della palla, cosicché lasciandola libera essa verrà a galleggiare. Dunque, se il corpo é specificamente (cioè a parità di volume) più pesante dell'acqua, cadrà al fondo; se il suo peso è eguale a quello dell'acqua, pure a volumi eguali, nè cadrà, nè galleggierà; e se infine è specificamente meno pesante dell'acqua, starà a galla.
Un galleggiante poi è in equilibrio tanto più stabile, quanto più basso è il suo centro di gravità : cosi un tubo di vetro, chiuso ad un estremo e contenente nel fondo un po' di mercurio, galleggia nell'acqua in posizione verticale; similmente nelle navi Si ottiene una grande stabilità con la zavorra, ossia caricandole con i pesi maggiori verso il fondo, ecc.