Paradosso idrostatico
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sottile dischetto, trattenuto per mezzo di un filo passante nell'interno del cilindro (fig. 87). Indi, tenendo tesa la cordicella, tuffiamo il cilindro nell'acqua contenuta in un vaso, e vedremo che si può rallentarla ed abbandonarla senza che il dischetto si stacchi dal fondo, perchè vi è tenuto dalla pressione che l'acqua esercita da sotto in su.
Versiamo poi nel cilindro dell' acqua colorata ; il dischetto chiude lo stesso, e solo si staccherà quando l'acqua colorata giungerà entro il cilindro presso il livello dell'acqua esteriore; perchè allora la pressione che esercita all'insu contro il dischetto l'acqua esterna viene equilibrata dalla eguale pressione esercitata all' ingiù dall' acqua postavi dentro, e prevale il peso del disco. ' Quando ci troviamo in una barca sopra un'acqua profonda, potremo facilmente persuaderci della enorme pressione dell'acqua a grandi profondità. Prendiamo una bottiglia ordinaria, empita per tre quarti d'acqua, e serriamola bene con un tappo di sughero ; indi legatone il collo con una lunga funicella, lasciamola discendere nel fondo. Se la profondità sarà sufficiente, la pressione dell'acqua esterna spingerà il tappo dentro la bottiglia; di poi ritirandola su, la troveremo piena di acqua, e serrata di nuova dal tappo spinto all' infuori dalla pressione interna.
122. Paradosso idrostatico. — Se si versa un litro d'acqua in ciascuno dei tre recipienti rappresentati dalla fig. 88, la pressione sul fondo sarà diversa nei tre casi. Difatti, se la base comune è eguale ad un decimetro quadrato, per esempio, il livello nel vaso cilindrico si eleva ad un decimetro, e la pressione sul fondo sarà eguale al peso del liquido, cioè al kg. ; se il vaso si allarga tanto che l'altezza del liquido si riduca ad un cm., la 13 — Murani.