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Fisica

Oreste Murani
Ulrico Hoepli, 1921, pagine 994

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Caletometro
   173
   rere con dolce attrito, quando si allenta la vite di pressione V, due pezzi metallici P, P^ uniti col mezzo di una vite micrometrica. Il pezzo P, porta un cannocchiale munito di reticolo, e la livelletta che gli è unita serve a stabilirne la orizzontalità dell'asse. Descritto cosi brevemente l'istrumento, vediamo come lo si adopera per misurare l'allungamento che un filo subisce con la trazione.
   Si segnano sul filo, con lievissima scalfittura, due tratti T, T' verso le due estremità : allentando la vite V si alza il cannocchiale e si fa in modo di vedere ingrandito il segno superiore T. Allora servendosi del movimento micrometrico, e facendo, se occorre, girar dolcemente l'asta D del-l'istrumento intorno alla verticale, si fa coincidere l'immagine di T con l'incrocicchio dei fili del reticolo. Si ripete la stessa operazione col segno T' abbassando il cannocchiale, e si legge nell'asta divisa la distanza fra T e T, desumendola dalla corsa del pezzo P„ il quale all' uopo porta incisa una piccola scala (nonio). Questa medesima distanza si legge prima e dopo la trazione ; la differènza, com' è naturale, misura l'allungamento.
   Per valutare le frazioni di millimetro, il pezzo P, è provveduto di un nonio o verniero, come si è qui sopra accennato. È questo un regoletto lungo d'ordinario nove millimetri e diviso in dieci parti
   9
   eguali, di guisa che una sua divisione è ^ di millimetro. Per misurare una lunghezza A B (fig. 73), si mette l'estremo A di questa davanti allo zero
   Fig. 73.