Esperienze di Cavendish
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nella quale è il momento d'inerzia dell'asticina con le sferette A e B, e i ne è il periodo d'oscillazione quando si torce il (ilo di sospensione e si abbondona il sistema liberamente a sé stesso, senza la presenza delle grandi sfere. Ora il periodo t si misura facilmente, e il momento di inerzia delle sferette A e B rispetto all'asse di rotazione (filo di argento) si calcola con facilità, cosicché si può avere e.
Se nell'esperimento in discorso l'asticina mobile devia di un angolo co dalla posizione di riposo, il momento della coppia di torsione sarà e co ; dividendo poi questo momento per la distanza l tra i centri delle palline A e B, si otterrà la forza di torsione /''corrispondente all'angolo di torsione ». Questa forza risultò dall' esperienza inversamente proporzionale al quadrato della distanza de' centri delle sfere.
Per non interrompere il nostro ragionamento, si è omesso un particolare interessante sul quale ora è bene tornare. Abbiamo detto che per misurare lo spostamento delle palline bisogna osservare le divisioni dei regoletti d'avorio in principio, al momento cioè dell'equilibrio naturale dell'asticella AB, e poi fare la stessa osservazione quando esse sono spostate per l'attrazione. Ora bisogna notare che le dette mire non sono mai ferme in modo assoluto, e che esse oscillano sempre a dritta e a sinistra della posizione di equilibrio che dovrebbero finalmente prendere; questa non potendo dunque essere misurata direttamente, il Cavendish la dedusse prendendo la media delle deviazioni estreme successive.
Non possiamo entrare in maggiori particolari intorno a questo classico esperimento; diremo solo che il Bailly ripetendo più tardi le medesime espe-