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Fisica

Oreste Murani
Ulrico Hoepli, 1921, pagine 994

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   La gravità
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   esercitano fra di loro, e fra essi e il sole, per il principio della reazione eguale all'azione. Le stelle, a cagione dell'enorme distanza, non esercitano influenza di sorta.
   Allora il problema generale dell' attrazione del sole e de' pianeti diventa estremamente complicato, e nasce il dubbio intorno alla verità delle conseguenze alle quali siamo pervenuti, supponendo in presenza il sole e un pianeta soltanto. Se difatti le leggi di Keplero fossero rigorosamente vere, la legge di Newton dell' attrazione universale non potrebbe essere che approssimata; ma la verità invece è che la legge di Newton è esatta, e che le leggi di Keplero sono approssimate. L'approssimazione di siffatte leggi è però grande, grazie alla preponderante massa del sole, e le azioni reciproche de' pianeti non producono che lievi perturbazioni.
   102. La gravità è un caso particolare della attrazione universale. — Vediamo ora che la causa che fa cadere i corpi alla superfìcie della terra, detta gravità, è la stessa forza che trattiene la luna nella sua orbita ; ossia la gravità è un caso particolare dell'attrazione universale.
   La luna gira intorno alla terra, descrivendo una ellissi di cui la terra occupa uno de' fuochi; ma supponendo l'orbita una circonferenza, il problema sarà di molto semplificato senza allontanarci di molto dal vero.
   Ora, se in realtà la forza che trattiene la luna nella sua orbita é la gravità, questa alla distanza della luna che è di circa 60 raggi terrestri, deve produrre un'accelerazione/= g : 6Ò2; e poiché d'altra parte quell'accelerazione è anche espressa da: