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Fisica

Oreste Murani
Ulrico Hoepli, 1921, pagine 994

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO II.
   Gravitazione universale.
   98. Attrazione tra le masse materiali. — Abbiamo veduto che tutti i corpi perfettamente liberi e nel vuoto cadono in virtù del loro peso, e seguono, se non agiscono cause perturbatrici, la verticale. Le cose avvengono dunque come se tutta la massa terrestre esercitasse sugli oggetti posti alla sua superficie un'attrazione costantemente diretta verso il centro. E poiché essa si fa sentire al di sopra del suolo a un'altezza qualunque, si è condotti a supporre per induzione che la stessa attrazione si verifichi al di là dei limiti ai quali è possibile sperimentare, e che però eserciti un'azione reale sugli stessi astri.
   D'altra parte è estremamente probabile che tutti gli astri offrano dei fenomeni analoghi, che vi abbia cioè una gravità alla loro superficie, la quale sia diretta verso il loro centro e agisca a una distanza qualunque su tutti gli altri corpi celesti.
   Fu seguendo un ordine simile di idee che Newton venne condotto a pensare che gli astri si attirano fra loro, che i loro movimenti sono determinati dalle azioni esercitate reciprocamente gli uni sugli altri, e che uria delle più generali leggi della Natura