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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Rincoràti que' buoni villici, e fattasi lucida P atmosfera, il cartaio prese a dire: — Io ci scommetto che il signor Teòtimo troverebbe a dire anche de1 fulmini, e che avrà pronta la storia d'un qualche poveraccio, che comandò a' temporali ed alle saette, e che tenendo cattedra di scienza diabolica, finì col rendersi immortale.
   — Oh sì! rispose il valentuomo; anche di questi professori n'abbiamo avuto. Solamente debbo avvertire che il domatore de' fulmini non nacque in Italia, ma nel-
   * l'America del nord, e precisamente a Boston negli Stati Uniti. 4
   — Fosse nato anche in Cafreria, poco monterebbe, disse U signor Niccolò; ed io son certo che il signor Teòtimo vorrà, nella sua gentilezza, narrarci dall'adi all'ornata la vita di codesto scienziato.
   — Mi poverò alla meglio. Oggi aveva/ divisato di raccontare un qualche aneddoto di prodi e (Terbi italiani; ma posso differire la cosa a domenica ventura. Invecé dirò dell'inventore de' parafulmini, dell'insigne e benemerito Franklin.
   — Franklin ! sclamarono ad un tempo il segretario, il maestro ed il signor Niccolò.
   — Si, Beniamino Franklin : ma la vita di lui si collega per modo alle scienze fisiche, da renderne per me difficile la narrazione, e per alcuni di questi giovani l'intendimento.
   — Omnibus non omnibus, disse con certa prosopopea il signor Niccolò. Così stava scritto sui bersagli a Poi-
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