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ricevuto in casa il nuovo alunno, gli mutò il cognome Trapassi in quello di Metastasio...
— Metastasio! interruppe il maestro.
— Appunto. Quel fanciulletto improvvisatore fu poi l'abate Metastasio; e questo nuovo cognome deriva da un verbo greco, che significa appunto trapassare. Alla scuola del Gravina il Metastasio scrisse il Giustino, tragedia mirabile, se vuoisi pensare che l'autore non aveva allora clie quattordici anni. Il Gravina poi, facendo testamento, istituì suo erede il Metastasio, dichiarandolo giovine * delle più alte speranze. Così il poverello cantor da piazza ebbe modo di vivere senza lambiccarsi il cervello ; e lasciò lo studio d'un avvocato romano, presso il qualo faceva pratica; indi passò a Vienna, dove fu dichiarato poeta di corte, e dove (in buoni tempi) convertì la reggia di Maria Teresa in una specie di giardino delizioso, dove le Muse avevano tempio e sacerdoti: colà.
il Metastasio blandendo principi e servi, monarchi e cortigiani, fu tenuto in onoranza, e scrisse melodrammi sacri e profani con versi nobili e facili, sicché fu chiamato universalmente il cantor mellifluo, cioè dai dolci versi.
— All'opposto d'Alfieri, osservò il segretario^
— Senza dubbio: ma il Metastasio visse in corte, e scriveva pe' cantori, e l'Alfieri visse in città, e scrisse pei declamatori. Quegli adulò i sovrani e i lor difetti; quésti sferzolli terribilmente nelle tragedie e nelle satire. L'uno fu servo incoronato di rose, l'altro fti padrone
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