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— Dio me ne guardi! Non le dico nè più nè meno della verità.
— E mi dici che fa sonetti su due piedi?
— Mi pare che si.
— Voglio udirlo.
— Venga sul mezzodi a piazza ValKcella, e potrà capacitarsene.
Il Gravina v' andò, e parevagli incredibile che quel fanciullo improvvisasse.
— Sai tu di storia? Gli domandò.
— So la storia romana.
— Mi canteresti tu l'addio d'Attilio Regolo alla sua famiglia ?
— Il tèma è difficile, ma pure proverommi. — E concentratosi alquanto, cantò poi alcune strofette affettuose e spontanee; sicché il Gravina gli si gettò al còllo, e lo baciò teneramente.
— E dove stai di casa? *
— All'ultima porta laggiù in Ripetta.
— Il tuo nome?
— Pietro Trapassi.
— Mi basta. — Fra pochi giorni il buon Gravina fu a casa del fanciullo poeta, e lo dimandò al padre per istruirlo.
— Signore, rispose il veccio Trapassi, egli è il nostro sostegno; la guida del nonno...
— A tutto sarà provveduto. — E fece un assegnamento alla famiglia ; ed ebbe Pierino tutto a sé. Appena
*