Stai consultando: 'Figli del popolo venuti in onore Operetta storico-morale', Salvatore Muzi

   

Pagina (137/218)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (137/218)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   CAPITOLO IX. Improvvisatori e Poeti.
   H5X9-
   II mercoledì 24 d'agosto era giorno di festa per Muoiano, e si fece in pian di Màcina la solita fiera annuale, con giuochi, danze e divertimenti d'ogni maniera. Bartolino, lasciata la Marta alla custodia della botteguccia, volle un poco far baldoria, essendo il dì del suo nome. Andò anch'egli a vedere i funamboli camminare innanzi e indietro per la stretta via di una corda; entrò nel casotto della gigantessa, e in quello del terribile selvaggio della California, ch'era un imbecille semi-muto di Torre Luserna, condotto in volta pel mondo da un fur-baccio di Bobbio Pòllice.
   Bartolino dunque, uscito dal casotto dov'è tenuto come schiavo quell'infelice, scontrossi nel signor Marcellino, e gli disse : Lei che dice eh' io ta... tar... taglio, vada