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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

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a cura di Federico Adamoli

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   — Ercole era un capo mastro muratore che ho conosciuto a Bologna... Sissignori, rispose alla comitiva che rideva sgangheratamente.
   — Sarà vero, soggiunse il signor Teòtimo, che un capomastro muratore avrà avuto nome Ercole ; ma quel-
   ) l'Ercole, di cui il Canova rappresentò i furori, era un un uomo straordinario per forza e per prodezza, al quale, secondo la favolosa narrazione, fu mandata in dono una camicia avvelenata, per farlo morire: ma egli diede prima in tali furori da spaventare chicchessia. In quanto a Psiche poi, essa fu il simbolo dell' anima, e veniva rappresentata sotto le sembianze d'ira' ingenua e passionata giovinetta, leggiera quasi come imo spirito e colle ali di farfalla. \
   — Adesso ho capito.
   — )I1 Canova dunque rappresentò per eccellenza tutte le passioni, e divenne lo scultore più celebre de7 tempi suoi. Oltre di che fu splendido verso i giovani bene disposti alle arti, aiutandoli di consiglio e di danaro, affinchè potessero studiare e farsi onore*Nè ciò basta. Amò l'Italia come artista e come cittadino: e quando, caduto il primo Napoleone, furono ricondotte le cose politiche all'antico sistema, egli non parteggiò pe' nuovi signori, ma s'adoprò con tutto zelo affinchè que' monumenti d'arte che la conquista napoleonica aveva in Francia trasportati, fossero all'Italia restituiti: e tanto fece, e tanto potè, che alla fine si riebbero tavole e statue, vasi ed arredi preziosissimi. Questo si chiama