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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

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a cura di Federico Adamoli

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   ne fa meravigliato'. E siccome aveva alla Corte la compagnia degli ottanta violini grandi, v'aggiunse quella denominata dei piccoli violini, della quale il Lulli fu direttore.
   — Bravo!
   — Costui compose diciannove tragedie liriche.
   — Perdoni, disse Isidoro, che cosa vuol dire tragedia lirica?
   — Vuol dire, perchè intendiate, un componimento serio da cantare in teatro. Scrisse inoltre non poca musica sacra, e il nome di lui si sparse famoso per tutta l'Europa. Allora dal re Luigi fu dichiarato gentiluomo, e morì ricchissimo, e fece onore in Francia al nome e al merito italiano! Molière, il più grande poeta comico di quell'età, fu amicissimo del Lulli; e quando trova-vasi di mal umore, diceva: Battista, destami l'allegria; ispirami, Battista! e dell'amicizia del Lulli si teneva beato.
   Qui il signor Teòtimo prese fiato, indi proseguì: Or vi dirò d'un artista in dipintura e in poesia, del napoletano Salvator Rosa.
   — Si levò bisbiglio a questo nome, perchè il maestro e il segretario ne avevano contezza, e forse ancora alcun altro della comitiva. Perciò il Bignor Teòtimo con gran compiacenza prese a dire. Il celebre Salvator Rosa nacque nel 1615 all'Arenella presso Napoli, e passò una parte dell'infanzia nel monastero de' Padri Somaschi, i quali dolevan» della sua vivacità, e più ancora perchè
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