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— Il fatto sta che il Domenichino, benché insidiato e malmenato da uomini velenosi, li superò ' talmente colabilità sua, ch'essi alla fine sono lune in faccia al sole. In quanto poi a Guido, non fu ohi osasse attaccarlo, ma tutti lo rispettarono, sicché finì quietamente e dignitosamente.
— Così ya fatto, disse il segretario.
— Ora toccherò un aneddoto della sua vita, il quale mostra come fosse schiavo dei pregiudizi. — Nel 1619 espose nello studio il suo famoso quadro dell' Assunta, che oggi si ammira nella chiesa di Sant'Ambrogio a Genova. Un pescatore, che andava in estasi alla vista di sì bel dipinto, incontrato Guido per la via, corse a baciargli la mano; e Guido gli rispose con un manrovescio sulla faccia.
— Per dieci... e due dodici!
— Guido però era uomo onesto, laonde sentì rimorso di questa sguaiataggine: e recatosi dal canonico Malvasia, gli narrò il fatto, e gli domandò se quel bacio nella destra poteva farlo diventare paralitico. Il canonico lo sgridò della mala azione e dello sciocco timore, e volle che andasse dal pescatore e con esso lui si riconciliasse. Così egli fece, e divenne poi amicissimo del pescatore mal capitato. ^^
. Da Bologna passeremo a Venezia, e vedremo chi fosse il Tintoretto.
— Il Tintoretto era un assassino Bolognese, disse Leonzio.