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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Vergognare - Vergognoso
   2111
   cose che gli apportano, o temè debbano apportargli disonore. Dante definisce: « Dico che per Vergogna io intendo tre passioni necessarie al fondamento della nostra Vita buona: l'uno si è Stupore; l'altra si è Pudore; la terza si è Verecundia ; avvegnaché la vol-gar gente questa distinzion non discerna. » Conv. iv, 25, 24 e seg. Tomm., Diz. Sin., 2460 : « Vergogna ha tre sensi : di verecondia virtuosa; di rossore procedente da umiliazione, meritata o no; di dispregio, fatto o ricevuto.... Avvertasi: I. Che quando vergogna ha senso affine a pudore, o quando significa solamente il sentimento che 1' uomo prova di cosa non lodevolmente fatta, è chiaramente distinto da vitupero e dagli altri. II. Che, anche quando è più affine ai vocaboli di cui trattiamo, dice sempre un po' meno di vitupero, d'obbrobrio, d' infamia. III. Che quasi sempre nella vergogna è compresa l'idea della coscienza del male operato, e del biasimo che ne segue. IV. Che la vergogna può essere vitupero non pubblico; onde sogliam dire che proprio è dell'uomo onesto e del saggio coprire, potendo, le altrui vergogne. V. Che quando diciamo: una figlia essere la vergogna di sua madre, o simile, intendiamo assai meno che disonore e obbrobrio; intendiamo il contegno della figliuola esser tale da farne arrossire la madre. VI. Che per rimproverare ad altrui cose che dovrebbero farlo arrossire, comunemente in atto di esclamazione diciamo: vergogna! E se dicessimo: infamia! vitupero! sarebbe più forte molto. » La voce Vergogna trovasi adoperata nella Div. Com. 18 volte : 7 neWInf. (xvi, 126; xvii, 89; xxiv, 182; xxvi, 5; xxx, 134, 142; xxxii, 34), 7 nel Purg. (vi, 90; xi, 135; xvi, 119; xx, 62; xxx, 78; xxxi, 43; xxxiii, 31) e 4 volte nel Par. (i, 30; xvn, 125; xvm, 66; xxix, 84); trovasi pure sovente nelle altre opere di Dante, come Conv. iv, 19, 31, 57, 58, 59, 62, 65, 72; iv, 25, 18, 19, 24, 33, 86, ecc. Oltre al signif. propr. da notarsi: 1. Fig. Quel rossore che si sparge per il viso di chi si vergogna; Inf. xxiv, 132; xxvi, 5; xxxii, 84. Conv. iv, 19, 72. Son.: « Per quella via che la bellezza corre, » v. 14. -2. Biasimo grande, Disonore, Vituperio; Par. xvn, 125.-3. Vergogna ! Esclamazione ellittica di rimprovero; Par. i, 30. - 4. Portare vergogna di una cosa, Sentirne, Provarne vergogna; Purg. xxxi, 43. - 5. Rimanere in vergogna, Tornare in disonore; Conv. iv, 25, 83.
   Vergognare, lat. verecundari, Avere, Provare, Sentire vergogna, rossore; Purg. vi, 117; xxvi, 81; xxxi, 64.
   Vergognoso, lat. verecundus, Compreso di vergogna; Inf. i, 81; in, 79.
   134. — Enciclopedia dantesca.