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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
2104
Ventraia - Tenuto
Lume della Casa di Svevia (Frane., Giul., ecc.). Altri spiegano vento per Superbia essendo i sudetti imperatori stati superbi ed altieri {Dan., Vent., Voi., Lomb., ecc.). Altri ancora intendono della prepotenza e violenza della Casa di Svevia (Fogg., Greg., Cam., Filai., ecc.). Secondo alcuni vento starebbe in questo luogo per venuto, cioè venuto della Casa di Svevia (Perticari, Costa, Betti ecc.). Senza dubbio il termine è usato qui con ispecial riguardo al figurativo suo significato nelle Scritture Sacre. E nella Bibbia il vento è l'immagine: 1. della vanità ed instabilità delle cose terrestri; cfr. Giobbe vii, 7; Psl. lxxviii, 39; Isaia xli, 29, ecc. - 2. Dei potenti, ebe, qual procella o tempesta, sconvolgono e devastano ogni cosa; cfr. Gerem. iv, 11, ecc. - 3. Dei castighi di Dio; cfr. Isaia xxvii, 8. Col termine vento Dante volle dunque esprimere l'instabilità ed il potente impeto degl'imperatori della Casa di Svevia, volendo forse nello stesso tempo accennare che Dio si servì di questi imperatori per punire i peccati degli uomini.
Ventraia, da Ventre, Pancia, Luogo dove sta il ventre e gli altri intestini ; Inf. xxx, 54.
Ventre, lat. venter, ventris, Cavità del corpo animale, dove sono gl'intestini. Questo Sost. trovasi adoperato nella Div. Com. 12 volte: quattro volte due neWInf. (vi, 17; xlll, 14; xx, 46; xxv, 74; xxix, 67; xxx, 30, 123; xxxi, 47), una volta due nel Purg. (xix, 32; xxxii, 45) e una volta due nel Par. (xxiii, 104; xxxiii, 7). Da notarsi: 1. Ventre, per Pancia o Luogo dove sta il ventre; Inf. vi, 17. - 2. Per Utero, Seno; Par. xxiii, 104; xxxiii, 7.
Ventura, Sorte, Fortuna; e pigliasi in buona e mala parte; Inf. ii, 61. Purg. v, 91; xm, 111; xx, 19. Par. xvn, 24.
Ventnro, lat. venturus, Che dèe venire, Che è per Venire. Venturo, rende immagine più viva che Futuro, perchè vedesi la cosa o il tempo venire. Quindi denota meglio il futuro più prossimo. Il senso gramm. di Futuro, e altri, mancano a questo; Par. xxxii, 24.
Venusto, lat. venustus, Leggiadro, Elegante, Grazioso, Bello; Par. xxxii, 126.
Venuta, da Venire, Il venire; Inf. n, 35. Purg. i, 70; xi, 132.
Vennto, Part. pass, e Agg. da Venire; Inf. in, 16; v, 26; xiv, 125; xvii, 34; xxi, 80; xxii, 45, 58; xxiii, 92; xxvi, 76; xxxiii, 11, 67. Purg. vii, 23; xv, 121; xx, 30; xxiii, 82; xxv, 109; xxvii, 128; xxx, 8; xxxii, 124. Par. xii. 78; xxx, 55; xxxi, 38; xxxii, 27.