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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Veltro
   2091
   di nuovo di buoni e santi pastori, e che per questo Italia se ne rifarà. » - L'Ott. intende di un « universale Signore, salute ed esaltazione di Italia. » - Petr. Dant.: « Dicunt quidam quod (ille Vel-trus) erit Antichristus.... verius die quod auctor, ut ostendat se poetam instructum in diversis, vult nunc se ostendere in judiciis astrorum scientifìcatum: quse judicia media qusedam tenent inter necessarium et contingens, secundum Ptolomseum. Et sic per quamdam prolocu-tionem et prassagium per ea quse cognoscit in stellis et videt debere contingere, ut ostendit etiam in capitulo finali in Purgatorio, ita prtedicit et loquitur, scilicet, evenire de proximo tempus totum ad virtutes habituatum. » - Così sembra pure avere inteso il Cass.-P>occ.: « Per quello che io abbia potuto comprendere, sì per le parole dell'autore, sì per li ragionamenti intorno a questo di ciascuno il quale ha alcun sentimento, l'autore intende qui dovere essere alcuna costellazione celeste, la quale dee negli uomini generalmente imprimere la virtù della liberalità, come già è lungo tempo, e ancora persevera quella del vizio dell'avarizia.... Io manifestamente confesso ch'io non intendo: e perciò in questo sarò più recitatore de' sentimenti altrui, che esponitore de' miei. - Vogliono adunque alcuni intendere per questo veltro doversi intendere Cristo, e la sua venuta dovere essere nell' estremo giudicio, ed egli dovere allora esser salute di quella umile Italia, della quale nella esposizion litterale dicemmo, e questo vizio rimettere in inferno. Ma questa opinione a niun partito mi piace; perciocché Cristo, il quale è signore e creatore del cielo e d'ogni altra cosa, non prende i suoi movimenti dalle loro operazioni, anzi essi, siccome ogni altra creatura, seguitano il suo piacere, e fanno i suoi comandamenti; e quando quel tempo verrà, sarà il cielo nuovo, e la terra nuova, e non saranno più uomini, ne' quali questo vizio o alcun altro abbia ad aver luogo; e la venuta di Cristo non sarà allora salute nè d'Italia nè d'altra parte, perciocché solo la giustizia avrà luogo, e alla misericordia sarà posto silenzio, e il diavolo co' suoi seguaci, tutti saranno in perpetuo rilegati in inferno. E oltre a ciò, Cristo non dee mai più nascere, dove l'autor dice che questo veltro dee nascere. Nè si può dire, 1' autore aver qui usato il futuro per lo preterito, quasi e' nacque tra feltro e feltro, cioè della Vergine Maria che era povera donna, e nacque in povero luogo: ma questa ragione non procederebbe : perciocché sono MCCCLXXIII che egli nacque, e nei tempi che nacque, era la potenza di questo vizio nelle menti umane grandissima; nè poi si vede, non che essere scacciata, ma nè mancata. Nè si può dire che nascesse tra feltro e feltro, cioè di vile nazione : egli fu figliuolo del re del cielo e della terra, e della Vergine, che era di reale progenie: e se dire volessono, ella