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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
2090
Veloce - Veltro
cuopre, nasconde; Inf. xxxiv, 123. Purg. xvi, 4.-3. Fig. Purg-xxx, 3. - 4. Velo, traslat. Superficiale agghiacciamento dell'acqua, o sim.; Inf. xxxiii, 112. - 5. E in rima per Vela; Purg. il, 32.
Veloce, lat. velox, velocis, Agg. di moto assai presto ; Inf. vii, 89. Purg. n, 51; v, 122; xxii, 9; xxiii, 107; xxxii, 109. Par. il, 21; xiii, 136; xiv, 113; xviii, 36; xxi, 81; xxii, 149; xxiv, 18; xxvm, 100.
Velocissimo, lat. velocissimus, Superi, di veloce ; Par. vii,
8; xxvii, 99.
Veltro, lat. vertagus, Cane da caccia di velocissima corsa ; Inf. xiii, 126. Conv. i, 12, 50. - E trasl. Inf. i, 101. In questo famosissimo luogo il Poeta intende probabilmente di un futuro liberatore da lui vagheggiato e sperato, di un suo ideale indeterminato, di cui egli credeva fermamente che si realizzerebbe. Ma la questione del Veltro, non ancora definitivamente decisa, fu discussa nel secolo che muore le tante e tante volte, che la letteratura relativa forma tutta una biblioteca. Il problema è tanto più difficile, inquanto anche gli antichi commentatori nè vanno d'accordo, ne hanno sempre una opinione certa. Giova anzitutto riferire le loro chiose. Il più antico di essi, Bambgl., confessa implicitamente di non sapere chi si fosse il Veltro, e dà due interpretazioni come probabili: Cristo venturo, oppure un Pontefice o un Imperatore. An. Sei.: « Questo veltro pone contrario a la lupa; che come la lupa è bramosa e affamata e sconvenevole e insaziabile, così il veltro istà contento a la misurata quantità che gli dà il signore quando vuole. E per propria natura i cani sono nimici de' lupi, perciò parla in figura di veltro, di Cristo figliuolo di Dio, il quale al dì del giu-dicio dee venire, da Dio suo padre mandato, a sentenziare i giusti e peccatori. E apparirà nell'aria; e questo apparire pone per nazione tra feltro e feltro. E dopo questa grande sentenza, non sarà poscia nè invidia nè altro peccato, perciocché i peccatori e i peccati saranno cacciati in inferno, onde prima si mosse invidia, e sarà salute d'Italia e di tutto il mondo, che non si penserà nel mondo peccato. » - Iac. Dant.: «Alcuno virtudioso che per suo valore da cotale vizio (avarizia) rimuova la gente. » - Lan.: « Mette che '1 mondo venerà ad uno signore lo quale amerà sapienza, amore e virtude, e non cose temporali nè signorìa di terra nè moneta.... E questo fia un principe savio, che deve essere liberale.... Acci chi tiene che sarà un Imperadore il quale verrà ad abitare a Roma e per costui saranno scacciati e ma' pastori di Santa Chiesa, in cui ha posto che regni tutta l'avarizia, e che gli riconcilierà la Chiesa