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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
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Veglio
guerra essere cosa, la quale ogni mondana sustanza rode e diminuisce. - Ultimamente dice, il piè destro di questa statua essere di terra cotta, volendone primieramente per questo mostrare, esser tempo venuto, la cui qualità è, oltre ad ogni altra di sopra descritta, vile, e tanto più quanto i metalli predetti sono d'alcun prezzo, e la terra cotta è vilissima: e oltre a questo, che essendo ne' metalli detti alcuna fermezza, alcuna naturai forza, e la terra cotta sia fragile, e con poca difficultà si rompa, e schianti e spezzi; così le cose di quest'ultimo tempo sian fragili, non solo naturalmente, ma ancora per la fede venuta meno, la quale soleva esser vincolo e legame che teneva unite e serrate insieme le compagnie degli uomini. E a dimostrarne le cose temporali essere propinque al fine suo, primieramente ne dice il piè essere di questa vii materia; il quale è 1' ultimo membro del corpo, perciocché oltre a quello, alcuno inferiore non abbiamo; e come esso è quello sopra il quale tutto il nostro corpo si ferma, così sopra questa vii materia tutto il lungo corso del tempo si termina; e perciò dice, che il piè di questa statua, il quale è di terra cotta è il destro, e che questa statua sopra quello più che sopra l'altro sta eretta, cioè fermata: vuole adunque questo piede essere il destro, a dimostrarne che ogni cosa, naturalmente si ferma sopra quella cosa, sopra la quale crede più dovere perseverare in essere; e perciò questa statua si ferma più in sul destro piè, perciocché nel destro piè, e in ciascuno altro membro destro, è più di forza che ne' membri sinistri, come di sopra è dimostrato: ma questa fermezza non può molto durare, perciocché quantunque la terra cotta sostenga alcun tempo alcuna gravezza, nondimeno perseverando pure il peso, ella scoppia, e dividesi, e rompesi e così cade; e spezzasi ciò che sopra v'era fermato. E così ne dimostra il corso del tempo, fermato sopra così fragile materia, non dovere ornai lungamente perseverare, ma vegnendo il dì novissimo, appresso il quale Domeneddio dee, secondochè nell'Apocalissi si legge, fare il cielo nuovo e la terra nuova, nè più si produceranno uomini nè altri animali, verrà la fine di questo tempo: il quale tempo, perciocché è stato comune ad ogni nazione, l'ha voluto in questa statua l'autore dimostrare in luogo ad ogni na-zion comune, come davanti è dimostrato. - Poi deducendosi l'autore alla intenzion sua finale, dice, che ogni parte di questa statua, fuori di quella la quale è d'oro, è rotta d'una fessura, dalla quale gocciano lagrime, intendendo per questo mostrarne perchè tutto questo che poetando ha descritto, abbia detto, cioè per farne chiari, da qual cagione nata sia l'abbondanza delle miserie infernali; la qual cagione, acciocché non si creda pur ne' presenti secoli avere avuta origine, dice che incominciò infine in quella qualità di tempo,