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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Veglio
   2085
   bianco è quel colore che più ha di chiarezza; così dopo la innocenza de'primi parenti, l'umana generazione essere divenuta più apparente e più chiara che prima non era : intantochè, mentre i primi parenti servarono il comandamento di Dio, essi furono soli e senza alcuna successione; ma dopo il comandamento passato, cacciati del paradiso, e venuti nella terra abitabile, generarono figliuoli e successori assai; per la qual cosa in processo di tempo apparve nella sua moltitudine la chiarezza della generazione umana, la quale, quantunque più bellezza mostrasse di sè, non fu però cara nè da pregiare, quanto lo stato primo figurato per l'oro; e per questo la figura di metallo molto men prezioso che l'oro. - Oltre a ciò dice, questa statua esser di rame infino alla inforcatura, volendone per questo dimostrare, in processo di tempo, dopo la chiarezza della moltitudine ampliata sopra la terra, essere avvenuto, che gli uomini dalla ammirazione de' corpi superiori, e ancora dagli ordinati effetti della natura nelle cose inferiori, cominciarono a speculare, e dalla speculazione a formare le scienze, l'arti liberali e ancora le meccaniche, per le quali siccome il rame è più sonoro metallo che alcuno de' predetti, divennero gli uomini fra se medesimi più famosi e di maggior rinomea che quelli davanti stati non erano : ma perciocché come per lo cognoscimento delle cose naturali e dell' altre gli uomini divennero più acuti, e più ammaestrati e più famosi, così ancora più malvagi, adoperando le discipline acquistate piuttosto in cose viziose che in laudevoli: è questa qualità di tempo discritta esser di rame, il quale è metallo molto più vile che alcuno dei sopradetti. - Appresso dice, che questa statua dalla inforcatura in giù è tutta di ferro eletto, volendo per questo s'intenda essere successivamente alle predette venuta una qualità di tempo, nella quale quasi universalmente tutta l'umana generazione si diede all'arme e alle guerre, con la forza di quelle occupando violentemente l'uno le possessioni dell'altro; e di questi, secondo-chè noi abbiamo per le antiche storie, il primo fu Nino re degli Assirj, il quale tutta Asia si sottomise, e quinci discesero l'arme a' Medi e a' Persi, e da questi a' Greci e a' Macedoni, e a' Cartaginesi e a' Romani, i quali con quelle 1' universale imperio del mondo si sottomisero : e similmente essendosi questa pestilenza appiccata a' re e a' popoli e alle persone singolari, quantunque alcuno prin-cipal dominio oggi non sia, persevera nondimeno nelle predette par-ticulari la rabbia bellica, intanto che regione alcuna sopra la terra non si sia, che da guerra e da tabulazione infestata non sia; perciocché gì' istrumenti della guerra il più sono di ferro, figura l'autore questa qualità di tempo essere di ferro: volendo oltre a ciò sentire, che siccome il ferro è metallo che ogni altro rode, così la