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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2084
   Veglio
   fluraen ad Infernum, ita et mundus. » - Bocc.: « Dice adunque primieramente, questa statua, la qual descrive, essere d'un uomo grande e vecchio, volendo per questi due adiettivi dimostrare, per l'uno la grandezza del tempo passato dalla creazione del mondo infino ai nostri tempi, la quale è di seimila cinquecento anni, e per l'altro la debolezza e il fine propinquo di questo tempo; perciocché gli uomini vecchi il più hanno perdute le forze, per lo sangue il quale è in loro diminuito e raffreddato: e oltre a ciò al processo della lor vita non hanno alcun altro termine che la morte, la quale è fine di tutte le cose: appresso dice, che tiene volte le spalle verso Damiata, la quale sta a Creti per lo levante; volendo per questo mostrare il naturai processo e corso delle cose mondane, le quali come create sono, incontanente volgono le spalle al principio loro, e cominciano ad andare, e a riguardare verso il fine loro; e per questo riguarda verso Roma, la quale sta a Creti per occidente; e dice la guata come suo specchio. Sogliono le più delle volte le persone specchiarsi per compiacere a se medesime della forma loro; e così costui, cioè questo corso del tempo, quarda in Roma, cioè nelle opere de' Romani, per compiacere a se medesimo di quelle le quali in esso furon fatte, siccome quelle che tra 1' altre cose periture fatte in qualunque parte del mondo furono di più eccellenza, e più commendabili e di maggior fama: e oltre a ciò si può dir vi riguardi per dimostrarne che, poiché le gran cose di Roma, e il suo potente imperio è andato e va continuo in diminuzione, così ogni cosa dagli uomini nel tempo fatta, similmente nel tempo perire e venir meno. - Susseguentemente dice, questa statua esser di quattro metalli e di terra cotta, primieramente dimostrando questa statua avere la testa di fino oro; volendo, che come la testa è nel corpo umano il principale membro, così per essa noi intendiamo il principio del tempo e quale esso fosse: e noi abbiamo per lo Genesi, che nella prima creazione del mondo, nella quale il tempo che ancora non era, fu creato da Dio, fu similmente creato Adamo, per lo quale e per i suoi discendenti doveva essere il tempo usato : e perciocché Adamo nel principio della sua creazione ottimamente alcuno spazio di tempo adoperò, e questo fu tanto, quanto egli stette infra i termini comandatigli da Dio; vuole l'autore essere la testa, cioè il cominciamento del tempo, d'oro, cioè carissimo, e bello e puro, siccome l'oro è più prezioso che alcuno metallo; e così intenderemo per questa testa d'oro, il primo stato della umana generazione, il quale fu puro e innocente, e per conseguente carissimo. - Dice appresso, che puro argento sono le braccia e '1 petto di questa statua, volendo per questo disegnare, che quanto l'ariento è più lucido metallo che l'oro, in quanto egli è bianchissimo, e il