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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Veduto - Veglio
   2081
   spera discende, e come sono diversi, così enflueno diversamente quaggiuso. » - Ott.: « L'ottava spera, dove sono le immagini e le costellazioni essenzialmente, e per li quali membri la virtù della nona discende: e così come sono diversi intra sè, così di sotto da loro in noi danno diverse influenze. » Conv. ir, 3, 37 e seg.: « Sono nove li Cieli mobili : lo sito de' quali è manifesto e determinato, secondo che per Arte di Prospettiva, d'Arismetica e di Geometria sensibilmente e ragionevolmente si è veduto, e per altre sperienze sensibili. »
   Veduto, lat. visus, Part. pass, e Agg. da Vedere; Par. xxv, 43.
   Vegetabile, lat. vegetabiìis, Atto a vegetare, Vegetativo; Vulg. Eì. n, 2, 36. E a modo di Sost. Vuìg. Eì. li, 2, 38 var. (dove invece di vegetabile quid est alcuni testi leggono vegetabile est, o vegetabiìis est).
   Vegetare, lat. vegetare, Il vivere e crescere delle piante, dell'erbe e sim. Conv. iv, 7, 86, 87.
   Vegetativo, lat. vegetativus, Che ha proprietà di vegetare; Conv. iv, 7, 108.
   Vegezio, Fìavius Vegetius Renatus, Scrittore latino, probabilmente Cristiano, autore dell'opera: Epitoma institutionum rei militaris, dettata nella prima metà del quinto secolo a. C. Citato Mon. li, 10, 15.
   Veggliiare e Vegliare, lat. vigilare, Star desto, specialmente nel tempo che comunem. si suol dormire; Inf. xxix, 78. Purg. xxxii, 66. Par. ni, 100; xv, 64, 121.
   Veggia, etim. incerta; probabil. dal lat. velies, che più tardi si pronunciava veges, vejes, o forse dal sabino veia (cfr. Diez, Wòrt. il3, 78); Botte; Inf. xxviii, 22. Vezza e vezzia per botte vivono nel Bergamasco.
   Vegliare, cfr. Vegghiare.
   Veglio, lat. vetulus, Vecchio. Voce dell'uso poetico. 1. Veglio, è detto Catone d'Utica, il custode del Purgatorio, il quale per altro al tempo della sua morte non era ancora vecchio, non avendo che 49 anni. Pare che Dante abbia ignorato questo fatto; ameno di volere ammettere che egli credesse che Catone fosse invecchiato nell'altro mondo; Purg. i, 31; n, 119. - 2. Il Veglio solo che chiude la mistica processione del Paradiso terrestre è la personificazione