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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   Urlo-Uscire, Escile 2059
   Urlo, lat. ululatus, Grido del lupo, e quindi anche di altri animali. Per simil. d' uomini, dice forte grido, incomposto, e cupo e lungo, di dolore o di rabbia; Inf. vii, 26.
   Urto, Part. pass, e agg. da Urtare. Scorciatura d' Urtato (sul-l'etim. cfr. Diez, Wòrt. i3, 437), Spinto di forza; Inf.xxvi, 45.
   Usanza, lat. usus. 1. Consuetudine, Costume, Maniera di vivere e di procedere seguita comunemente; Purg. xxi, 42; xxu, 124. Par. xin, 22. - 2. E per quello che avviene per necessità di legge naturale; Par. in, 116; xxx, 84.
   Usare, dal basso lat. usitari, Avere in costume, in usanza. Affine a Costumare, Solere. Nelle diverse sue forme grammaticali questo verbo trovasi adoperato uella Div. Com. 18 volte: 7 nel— l'Inf. (vii, 48; Vili, 125; xi, 53; xix, 103; xxii, 88; xxix, 119; xxxi, 78), 7 nel Purg. (li, 126; iv, 126; x, 10; xv, 138; xx, 144; xxiv, 28; xxvi, 99) e 4 volte nel Par. (v, 32; xv, 122; xxvt, 114; xxvii, 42). Da notarsi: 1. Usare in signif. att., per Mettere in uso, Adoperare ; Par. v, 32. - 2. Non di cosa, ove cada l'idea di uso materiale, ma dell'esercitare una facoltà, o del fare atti concernenti quel tale esercizio, quella tale azione di cui si tratta; Inf. vii, 48. - 3. Usare, att., e Usarsi, n. pass, per Avvezzare, Assuefare, Avvezzarsi, Assuefarsi; Par. xxvii, 42 (nello stesso signif. Dante ed altri antichi usarono pure Ausare e Adusare; cfr. Inf. xi, 11. Purg. xix, 23. Par. xvn, 11). - 4. Per Frequentare; col quarto caso; Conv. iv, 24, 89.
   Usata, voce arcaica per Usanza, Uso; Purg. xxii, 81.
   Usato, lat. usitatus, Part. pass, e Agg. da Usare, Solito, Consueto ; Purg. il, 126 ; iv, 126 ; xx, 144. Far. xxvii, 42. Vit. JV. xiv, 61.
   Usato, Sost., Il solito, Il consueto, Quello che suol essere o farsi ; Par. xiv, 87.
   Usbergo, cfr. Osbeego.
   Usciere, lat. ostiarius, Custode o Guardia dell'uscio; Purg. iv, 129 var.; cfr. Uccello, § 7.
   Uscio, lat. ostium, Apertura che si fa negli edifìzi, per uso di entrare e uscire; Inf. xxxni, 46. Purg. ix, 130; xxx, 139.
   Uscire, Escire, prov. e frane, ant. eissir, issir, ussir, spagn. ant. exir, dal lat. exire, (cfr. Diez, Wòrt. i3, 164 s. v. Escire), An-