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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   Kalendas Junii. Ordinationibus quinque habitis mense Decembri, creavit Presbyteros novem, Diaconos quinque, Episcopos per diversa loca octo. » - Urbano (primo di questo nome) č nominato Par. xxvii, 44.
   Urbe, lat. urbs, Cittą, detto segnatam. della cittą di Roma; Mon. il, 4, 22, 46; li, 5, 73.
   Urbiciani, Famiglia Lucchese alla quale dicono alcuni che apparteneva il poeta Buonagiunta (degli Overardi) ricordato Purg. xxiv, 20, 35 e seg. Vulg. El. i, 13, 6. Cfr. Buoxagiunta.
   Urbino, lat. TJrbinum, Cittą di 17,000 abitanti « che si trova sopra due vette montane fra il Metauro e il Foglio. Si vuole che l'antico suo nome Urbisbina indicasse cittą doppia. I suoi abitanti ai tempi dei Romani erano detti Urbinates Hortenses per distinguerli da quelli dei dintorni dell'odierna Urbania, posta sulla destra sponda del Metauro, che chiamavansi TJrbinates Metaurien-ses. Gli Urbinates Hortenses ebbero dalla Repubblica romana il privilegio del gran municipio. Si resse Urbino a comune all'epoca dei Carolingi e del feudalismo. Le fazioni civili le tolsero la pace e la libertą, e cadde sotto la signoria dei Montefeltro, l'ultimo dei quali fu Federico che venne dai cittadini trucidato. - Urbino all'epoca che era signoreggiata dai conti di Montefeltro dominava sopra Pesaro, Sinigaglia, Gubbio ed altre piccole cittą e castelli circostanti. » Loria, 508 e seg. Cfr. Baldi, Memorie concernenti la cittą d' Urbino, Roma, 1724. Urbino č nominato Inf. xxvii, 29.
   Ui'bisaglia, Urbs Salvia, antica e popolosa cittą della Marca d'Ancona, non distante da Macerata, ai tempi di Dante gią quasi distrutta ed ora ridotta ad un villaggio situato presso il torrente Fiastrella; Par. xvi, 73.
   Urbs Vetus, Nome lat. della cittą di Orvieto, nella provincia di Perugia; Vulg. El. i, 13, 24.
   Urgere, lat. urgere, Spingere, Incalzare, Premere, Usasi soltanto nelle terze persone del presente, dell'imperfetto e del futuro, e quasi sempre in senso fig.; Par. x, 142; xxx, 70.
   Urlare, dal lat. ululare, Mandar fuori urli, ed č proprio del lupo; ma dicesi anche d'altre bestie. Detto d'uomo, quando per dolore, per ira o per altra cagione manda fuori alte grida; Inf. VI, 19. Purg. xxiii, 108.