Stai consultando: 'Enciclopedia Dantesca Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z', Giovanni Andrea Scartazzini

   

Pagina (889/1033)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (889/1033)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Urania - Urbano
   2057
   leggono più non t'è uopo aprirmi il tuo talento intendendo in generale: « Non liai più bisogno di dirmi la tua volontà. » Ma se il suo talento Beatrice glielo aveva già pienamente aperto a Virgilio?! Se ella gli aveva già detto con tutta chiarezza ciò che da lui desiderava?! - Il più dei codd. ed un bel numero di edizioni leggono invece più non t'è uo' ch'aprirmi il tuo talento. Così leggendo non bisogna però interpretare: « Non ti occorre più altra cosa che di dirmi ciò che tu desideri, » chè Beatrice gliel' aveva già detto, bisogna anzi intendere: « Ti basta esprimermi il tuo desiderio, come già hai fatto, tutto il resto è superfluo. » Una frase a fine, esprimente all' incirca il medesimo concetto è usata da Dante Purg. i, 91-93. Cfr. Z. F. 13 e seg. - Moore, Criticism, 273 e seg. Fiammazzo nel Giorn. Dant. n, 5, pag. 169-192. - Bambgl.: « Ego sum paratus dicit ipse Virgilius ad hoc affectione precipua. » - An. Sei., Iac. Dant., ecc., tirano via silenziosi. Lan. : « Cioè che era disposto a ciò che bisognava, e che non li facea più mestieri avrirli lo suo volere. » - Bocc.: « Quasi dica, assai hai detto, ed io son presto. » - Benv.: « Non oportet quod aliud facias, nisi quod ape-rias milii voluntatem tuam, quod est dicere: tu habes solum prte-cipere mihi, facias sic sine aliqua persuasione. » - Buti: « Non t'è più mestieri che manifestarmi il tuo piacere, eh' io sono apparecchiato a ubbidire. » - Serrav.: « Non expedit facere tales persua-siones ; sufficit tibi dicere : Sic iubeo, sic volo. » - Barg. : « A te altro non bisogna che aprirmi il tuo talento. » - Boss.: « Non ti è d'uopo di manifestarmi ulteriormente il tuo desiderio. »
   Urania, lat. Urania, gr. Oòpavia, Una delle nove Muse, quella che presiede all' astronomia. Come segno delle cose celesti, Dante la invoca in vetta al Purgatorio; Purg. xxix, 41.
   Urbano, Secondo Eusibio (Hist. eccl.) successore di Calisto, vescovo di Roma dal 222 al 230. Eusebio non fa che nominarlo ; le altre notizie che di lui si hanno sono piuttosto leggendarie che storiche. Brev. Boni, ad 25 Maji: « Urbanus, Romanus, Alexandro Severo Imperatore, doctrina et vitse sanctitate multos ad Christi Fidem convertit: in illis Valerianum, beatte Csecilise sponsum, et Tiburtium Valeriani fratrem, qui postea martyrium forti animo subierunt. Hic de bonis Ecclesia attributis scripsit hic verbis : Ipsse res Fidelium, quse Domino offeruntur, non debent in alios usus quam Ecclesiasticos et Christianorum fratrum vel indigentium converti, quia vota sunt Fidelium, et pretia peccatorum, ac patri-monia pauperum. Sedit annos sex, rnenses septem, dies quatuor; ac, martyrio coronatus, sepultus est in ccemeterio Prsetextati, octavo