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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   2045
   stelfranco, S. Croce e Montecalvoli, ai guelfi di Lucca Bientina, Ripafratta e Viareggio, il conte pervenne a disfare la lega e dividere i nemici della sua patria. Con queste arti egli salvò Pisa dal totale esterminio. Arrivati i Genovesi con 65 navi e un galeone al Porto Pisano, Oberto Spinola ne avvisò i Fiorentini e i Lucchesi, affinchè a seconda de' patti fermati nella lega assalissero Pisa per terra. Ma costoro, già guadagnati da Ugolino nel modo anzidetto, se ne tolsero fuori, cosicché lo Spinola si vide costretto a fare da sè (Fragni. Hist. Pis. in Murat. 1. c., voi. xxiv, pag. 649. Jae. Au-riae, Annal. Gen. in Murat. 1. c., voi. vi, pag. 588 e seg. G. Vill. 1. vii, c. 98. Sforza, 1. c. pag. 43 e seg.). Già prima dell'arrivo della flotta genovese al Porto Pisano Ugolino era stato eletto podestà per dieci anni {Jae. Auriae, 1. c.). Ma Nino Visconti suo nipote, quantunque fosse ancor giovinetto « volse essere insieme col conte Ugolino » al governo di Pisa (Fragni. Hist. Pis. in Murat. 1. c., pag. 649). Al cadere del 1285 Ugolino col nipote presero a reggere assieme la somma delle cose, raccolsero in sè ogni autorità, chiamandosi Capitani del Popolo, Podestà, Rettori e Governatori del Comune. In breve (Sforza, 1. c., pag. 46) la discordia si accese tra i due reggitori, che ambiziosissimi entrambi forse agognavano alla signoria suprema della Repubblica. Essendosi il Visconti recato in Sardegna, Ugolino vi mandò Guelfo suo figliuolo, ordinandogli d'occupare non solo le proprie castella, ma quelle pure di Pisa (Annal. Ptol. Lue. in Murat. 1. c., voi. xi, pag. 1296). Di questo si tenne fortemente offeso il Visconti, che cercò 1' amicizia di Firenze, e a dispetto dell'avo e degli Upezzinghi « fece venire li Guelfi da Fiorensa, e intrare nel castello del Ponteadera e pigliarlo a inganno e a tradimento » (Fragni. Hist. Pis. p. 649). Poi il Visconti prese a fomentare le discordie che straziavano Buti, grossa terra del distretto pisano, divisa in due fazioni, « quelli de la parte di sopra, e quelli de la parte di sotto » (Ibid. p. 650). « E le diete parte da Buti,» segue lo stesso cronista, « moute voute combattenno insieme in Buti; e Judici e li Vesconti mandavano ajuto a la parte di sopra, e lo conte Ugolino, e li Upessinghi mandavano ajuto a la parte di sotto; e a ciò funno mouto acciese le diete parte, e li stessi signori; e mouti omicidj e mali intervenneno intra loro. Per la qual cosa perchè la loro parte ne istava peggio, et per l'autre risse, eh' erano tra '1 Conte, e Judici, e li Upessinghi, e Vesconti ; e perchè a Brigata figliuolo eh' era del Conte Guelfo, con suoi compagni ucciseno Messer Gano Scornigiano, ch'era da la parte di Judicie, e de i Vesconti, di Lungarno quando tornava a casa, un de'Judici di Gallura, e i Vesconti si levonno a romore contro lo Conte Ugolino, diciendo e gridando: Muoja chi non vuole paci e