Stai consultando: 'Enciclopedia Dantesca Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z', Giovanni Andrea Scartazzini

   

Pagina (866/1033)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (866/1033)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   2034
   Ubbidire- Uberti
   Ubbidire, lat. obedire, Eseguire gli altrui comandi, Adempire l'altrui volere; e riferiscesi alle persone, ai comandi stessi, alle leggi, o altro; Inf. il, 80, 134; x, 43. Purg. xxix, 25. Par. xxi, 23. Cfr. Obbedire.
   Ubbriacliezza, Ubbriaco, cfr. Ubriachezza, Ubriaco.
   Ubertà, lat. ubertas: 1. Abbondanza dei doni della terra e degli animali, che l'agricoltura educa e alimenta; Par. xx, 21. -2. Fig., Ubertà di merito che si sorregge e contiene; Par. xxitt, 130.
   Uberti, Nobile famiglia fiorentina alla quale apparteneva il celebre Farinata che Dante trova nel cerchio degli eretici; Inf. x, 22-51, 73 e seg. (cfr. Farinata). Sono menzionati senza nominarli Par. xvi, 109 e seg., e nominati Conv. ìv, 20, 29. Vili, i, 41: « Si truova per alcuno scritto, che uno Uberto Cesare, soprannominato per Giulio Cesare, che fu figliuolo di Catellina, rimaso in Fiesole piccolo garzone dopo la sua morte, egli poi per Giulio Cesare fue fatto grande cittadino di Firenze, e avendo molti figliuoli, egli e poi la sua schiatta furono signori della terra gran tempo, e di loro discendenti furono grandi signori e grande schiatte in Firenze, e che gli Uberti fossero di quella progenia si dice: questo non troviamo per autentica cronica che per noi si pruovi. » E ìv, 13: « Nel quartiere della porta Santa Maria, eh' è oggi nel sesto di San Piero Scheraggio e quello di Borgo, avea molto possenti e antichi le-gnaggi. I maggiori erano gli Uberti, nati e venuto il loro antico della Magna, che abitavano ov' è oggi la piazza de' Priori e '1 palagio del popolo. » Lord Vernon, Inf., voi. li, p. 595 e seg. « Lasciata in non cale l'asserta provenienza degli Uberti da Uberto Cesare figlio di Catilina, è indubitato che fino dal secolo XI era questa casa potentissima nella città di Firenze. Infatti alcuni degli Uberti intervennero alle Crociate, e Bernardo di messer Bruno di Corbizzo monaco Vallombrosano fu eletto cardinale nel 1097, vescovo di Parma nel 1106, e dopo la sua morte fu venerato come santo sopra gli altari. Durante il secolo XII, gli Uberti si elevarono a tal potenza, che destò in essi l'ambizioso proposito di dominare la patria; per cui nel 1177 osarono di far novità contro il governo dei Consoli. In seguito, quetate le cose, riuscì ad alcuni di questa casa di ottenere quel primo officio del nostro Comune; e tra gli altri possono rammentarsi i Consolati di Uberto nel 1180 e 1194, di Gianni nel 1184, di Tignosino nel 1189, di Schiatta nel 1197, di Ranieri nel 1201, di Guido nel 1204. - Schiatta degli Uberti fu nel 1215 uno dei promotori delle guerre civili, avendo concorso alla uccisione di Buondelinonte dei Buondelmonti, con la