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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
U -Ubaldini
2031
u
U, L'ultima delle vocali, e diciottesima lettera del nostro alfabeto, se VII e VJ non si contano. Nel senso lett. piuttosto di gen. fem. Dante l'annovera tra quei monosillabi che « necessaria appel-lamus, qua campsare non possumus, ut qusedam monosyllaba; » Vttlg. El. il, 7, 40. - In antico non si temeva lo scontro di due U; Purg. xxiii, 6.
U% col segno dell' apostrofo, per Dove, è oramai della poesia soltanto, quantunque lo abbiano alcuni dialetti. Gr. o3, lat. ubi. Si approssima più al greco, ma doveva essere del pop. lat. che ne fece lindo e Inde; Inf. ti, 24; ix, 33. Purg. xxiv, 79; xxviii, 12. Par. vii, 31; x, 87, 96, 112; xii, 63; xx, 106; xxvii, 146 e sovente. - IP che, Dovechè, Dovunque; Inf. vii, 120.
Ubaldin dalla Pila, cfr. Pila.
Ubaldini, Antica nobile famiglia, alla quale appartenevano, Ubaldino della Pila, il cardinale Ottaviano (cfr. Cardinale, § 2) e Ugolino d'Azzo (cfr. Azzo, Ugolin d'). Lord Yernon, Inf., voi. n, p. 593 e seg.: « Una delle più famose case d'Italia è questa degli Ubaldini, che tenne il dominio del Mugello fino da tempi così remoti che si perdono nella oscurità dei secoli. - Stando ad un apocrifo diploma di Carlomagno, trarrebbero gli Ubaldini la origine dai Sicambri; ma sembra più consentaneo al vero che derivino dai Longobardi, e che loro antenati siano i tre fratelli, Atropaldo, Ado-naldo e Adopaldo figli di Atriperto, i quali nel 790 assegnarono generosa dote di beni al monastero di S. Bartolommeo a Gagliano, di cui era Abbadessa Eufrasia loro zia, e che Adonaldo loro bisavolo aveva fondato. Ubaldino d'Azzo che viveva sul confine del secolo undecimo diè nome ai suoi posteri, e maggior grandezza die alla famiglia un altro Ubaldino che fu commilitone ed amico di Federico I imperatore, il quale andato alla caccia del cervo nei possessi di lui nel Mugello, gli fè dono della cornuta fronte bella, perchè fosse della prosapia sua gradita insegna. A questo fatto si allude in certa iscrizione scolpita su antichissimo marmo, che vuoisi scritta in volgare poesia nel 1184; ma che la forma dei caratteri indica doversi riportare ad epoca posteriore, e che forse fu composta da Ugolino d'Azzo, nominato da Dante nel Purgatorio (xiv, 105), il quale fu dei più antichi toscani dicitori in rima, e visse
129. — Enciclopedìa dantesca.