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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2028
   dezza. Il torbido; Par. il, 148. - Disputabile è la lezione nel luogo Inf. in, 30. I più leggono quando a turbo spira cioè quando il vento spira a modo di turbine. Altri leggono invece quando il turbo spira, lezione più facile, confortata da Inf. xxxiv, 4. Il Lan. legge Aturbo (voce assolutamente ignota e non registrata in verun Vocabolario) e spiega: « Aturbo dice Isidoro Etimologia-rum XIII, è avolgimento di vento e spezialmente quando s'avolge sopra la rena, che fa in l'aiere romore molto diverso. Ed è appellato aturbo quando avviene in mansione; e molte volte sì in terra come in mare ha levato in aiere e persone ed altre cose, e portate molto alte; sì che esemplificando vuole dire Dante: sono suoni di grande spavento e paura. » - Bocc.: « Come la rena quando turbo spira. Dimostra qui l'autore, per una breve comparazione, il moto di quel tumulto essere circolare, e di quella forma che noi veg-giamo talvolta muovere in cerchio la polvere sopra la superficie della terra; e questo massimamente avvenire, quando un vento il quale si chiama da' suoi effetti turbo, spira; il quale non pare avere alcuno ordinato movimento come gli altri hanno; perciocché non viene da determinata parte, ma essendo la esalazione calda e secca, che dalla terra surge in alto, pervenuta alla freddezza d'alcun nuvolo, e da quella a parte a parte cacciata, diviene vento, il quale laddove s'ingenera prende moto circulare; e per questo non è universale, anzi è solamente in quella parte dove generato è; intanto che in una medesima piazza noi il vedremo in una parte di quella e non in un' altra. E perciocché la esalazione è a parte a parte repulsa dal nuvolo, il veggiam noi per certi intervalli far queste circolazioni sopra la terra. E questo vento, come noi il chiamiamo turbo, Aristotile il chiama tifone nella sua Meteora, dove chi vuole può pienamente vedere di questa materia. » - Benv.: « Quando 'l turbo spira. Est enim turbo circumvolutio duorum ventorum, qui circulariter agit paleam et pulverem per feerem. Et est comparatio conveniens; sicut enim arena est innumerabilis, ita isti viles; et sicut arena vilis, sterilis, ab omnibus calcatur, ab omni vento jactatur et disperditur, ita isti viles inutiles ab omnibus spernuntur et ab omni flatu fortunse jactantur, quia parva aura et modica nivecula contristat eos.... Ventus etiam turbinis optime competit istis, quia non est de numero vel genere vento-rum, et non durat nisi per parvam horam, et fit solum in parvo campo, non in aliqua regione, et egreditur de nubibus, et volvitur in girum, sicut recte isti, et aliquando evertit arbores et domos sicut isti. Et isti disperguntur per loca incerta, sicut pulcre osten-detur statim, et sine ordine discurrunt omnes equaliter. » - Buti: « Quando a turbo spira. Fa una similitudine che così s'aggirava