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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
2026
Tuonare - Tuono
per Tuoi, elie vive ancora nelle campagne toscane; Purg. i, 82 var. - 3. Tui, per Tuoi, nel verso; Inf. x, 42. - 4. Il tuo, I tuoi, anco di pers. alle quali non sia congiunto per vincolo di affetto, di dipendenza, o altro; Inf. xif, 93.
Tuonare, cfr. Tonare.
Tnono, lat. tonitrus, tonitruum : 1. Lo strepito che si sente nell'aria, quando il fluido elettrico si sprigiona dalle nubi; Inf. xxxi, 13. Purg. ix, 139; xxix, 152. - 2. Per Lo strepito, Il rumore infernale; Inf. iv, 2. 9. - Il primo di questi due luoghi è diversamente interpretato. Molti non ne danno veruna spiegazione (Lan., Ott., Petr. Dant., Cass., Benv., Veli., Gelli, Vent., Ces., Br. B., Frat., Art dr.. Corn., ecc.). Del rumore infernale intendono: An. Sei., Buti, An. Fior., Serrav., Tal., Cast.., Dan., Lomb., Biag., Ross., Tom., Carrier., Campi, Berth., Poi., ecc. Altri diversamente. Iac. Dant.: « Il trono di tutti pechatti. » Bocc.: « E il tuono quel suono, il quale nasce da' nuvoli quando sono per violenza rotti : e causasi il tuono da esalazioni della terra fredde e umide, e da esalazioni calde e secche, siccome Aristotile mostra nel terzo libro della sua Meteora; perciocché essendo l'esalazioni calde e secche, dalle fredde e umide circondate, sforzandosi quelle d'uscir fuori, e queste di ritenerle, avviene, che per lo violento moto delle calde e secche, elle s'accendono: e per quella virtù aumentata, assottiglia tanto la spessezza della umidità, che ella si rompe: ed in quel rompere, fa il suono, il quale noi udiamo: il quale è tanto maggiore e più ponderoso, quanto la materia della esalazione umida si trova esser più spessa quando si rompe. La qual cosa intervenir non può in quello luogo dove l'autore disegna che era, perciocché in quello non possono esalazioni surgere che possano tuono causare. Perchè assai chiaro puote apparere, l'autore per questo tuono intendere altro che quello che la lettera suona. » - Falso Bocc.: « I detti de' savi e valenti huomini. » Land.: « La grazia di Dio. » Altri intendono di un vero tuono successo al baleno accennato C. ili, 134, e spiegano: «La campagna infernale si scuote terribilmente, un baleno vermiglio solca quell'aere tenebroso, il Poeta cade fuori dei sensi, l'angelo discende, lo piglia tra le sue braccia, lo porta di là dall'Acheronte e scompare prima che il fragore del tuono lo risvegli. » Così BambgL, G. Puccianti, Mass., ecc. Di un Angelo e di un vero tuono, Dante non dice una sillaba, e se intanto l'occhio suo potè riposarsi, il suo risveglio non fu certo così presto. Inoltre si stenta a credere che Dante usasse la voce tuono in un senso e sette versi dopo in un altro. Cfr. Antona-Traversi, il greve tuono Dantesco, Città di Castello, 1887. - 3. Tuono, per Fui-