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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2016
   Trilogia Dantesca
   nel venturo regno di Dio, egli tuttavia preso dalle presenti cose e da'diletti loro; egli col cuore tuttavia in preda dello sregolato amore di sè. Invece di credere, ed alla divina rivelazione sottomettersi tutto, l'orgoglio filosofico abbacinandolo, il persuade dover potere bastare la ragione a penetrare insino ad imo gli abissi dell'infinito. Finalmente non amore, ma odio che lo infiamma contro i suoi fratelli traviati, o d'avviso dal suo discorde, e sì lo fa schiavo allo spirito di fazione, alla invidia ed alla intolleranza. - Ma ecco la divina grazia riaccendergli in petto il lume della religione, ed egli pentirsi del suo abbandono alla filosofica albagìa; la prima fede, il primo amore della sua Beatrice a ravvivarsi più che mai fervente in lui; e nel giorno appunto che il divin Redentore ebbe l'uman genere salvo, ecco anch' esso il poeta reso alla libertà nel suo interno. Se non che il peccato gli pesa tuttavia sulla coscienza nè, secondo che ne insegna la Chiesa, può egli nella celeste gloria entrare, se non sentendo in suo cuore, compunto e contrito, profondo dolore dell'empietà commesso scostandosi da Dio; se non lavando con debita ammenda le macchie, che la divina connaturai purità dell'anima gli contaminavano - Contritio, satisfactio. - Da questo punto piglia suo cominciainento la Divina Commedia, e il fin qui detto credesi bastante a mostrare com' essa con la Vita Nuova e VAmoroso Convito costituiscono un solo tutto di un gran poema, il quale è l'universale ed universalmente vera epopea di nostra vita interiore; la storia della figliale e candida schiettezza nella fede, della segreta apostasia e della pietosa chiamata, per la quale Dio misericordioso ne riduce a Colui, che solo è luce, verità e vita. Per esperienza fatta in cor suo è narrata adunque, or fa cinque secoli e più, da un poeta la via che, da pochi eletti in fuori, debbon pur battere i Cristiani tutti a voler giungere alla salute eterna. Però eccoti in questo poeta tutto il genere umano caduto e chiamato a redenzione. Migliaia di peccati e d'ogni maniera l'opprimono al fondo; ma Cristo mille braccia gli stende a rilevarlo, a stringerselo al seno. - Adunque non l'angusta misura de'propri falli espia Dante col pentimento; piange egli i peccati di tutto il mondo, ed in persona di tutti i traviati tenta far ritorno alla via di salvazione. Perciò debbe egli tutti i valichi cercare, ai quali il principe delle tenebre postosi in agguato, coi suoi allettamenti seduce l'uomo; chè ora non l'orgogliosa ragione mondana, ma quella guidandolo a scorta datagli fedele dalla religione medesima, bene hanno gli occhi suoi acquistata virtù di riconoscere pure all'aspetto di fuori gli uomini in loro peccaminosa nudità. Svanita l'abbagliante esperienza esteriore, estinti i seducenti splendori, dei quali i traviati avvisavan prender diletto, s'appresenta l'eterna caliginosa