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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Trenta
   auctor dicit se fecisse, in mente bene advertendo, erant 206 anni; licet reperiatur scriptum corrupte 30 vicibus, ubi debet dicere tribus vicibus; et nunc in 1340 erunt 1234 (sic !) anni. » E il Cass.: « Quasi diceret quod a die incarnationis Jesu Christi ad diem ejus nativitatis erant Anni domini 1106, et hoc modo colligitur: nam iste pianeta Mars, qui complet cursum suum in duobus annis, 553 vicibus venerat ad suum stelliferum signum Leonis. Et dicit suum ratione complexionis ejus, nam est complexionis calide et siccie, sicut Mars. » Ma la lezione tre è troppo sprovvista di autorità. Anton. (ap. Tom.): «È questi un de'luoghi tuttavia disputati. Alcuni di rispettabile autorità vorrebbero leggere tre invece di trenta. Cacciaguida, dicon essi, morì combattendo nella Crociata condotta dall' imperatore Corrado terzo, mossa nel 1147. La quale infelice spedizione durò poco, giacché nel 1151 Corrado era ritornato in Germania: dunque Cacciaguida non visse fino a quell'anno. Ma Dante accenna nel Convito, che la rivoluzione di Marte si compie in quasi due anni: dunque, se dovesse leggersi trenta sarebbero compite cinquecento ottanta rivoluzioni di quel pianeta dall' Incarnazione di nostro Signore alla nascita di Cacciaguida: e però questa sarebbe verso il 1160; il che non può stare col tempo della detta crociata, accertato storicamente. Leggendo tre, avremmo non più che cinquecento cinquantatre rivoluzioni di Marte tra i dati momenti; il qual numero, moltiplicato per due, ci darebbe lana-scita di Cacciaguida nel 1106; anno opportuno perch'egli potesse seguitare Corrado. Ma questo ragionamento posa sul falso; perciocché, lasciando che la mutazione del trenta in tre è arbitraria (?), supponesi che il quasi due anni della rivoluzione di Marte, voglia dire per 1' appunto due anni. Dante nel Convito ha potuto dire benissimo che 'eli' è quasi di due anni, perchè non è meno di quarantatre giorni; ma sarebbe ormai errore grave, conosciuta la perizia del Poeta in astronomia, e la precisione massima con cui l'applica nella Commedia, il supporre che, ove si tratta di fissare un' epoca per esso importante, abbia proceduto così sbadatamente e all'ingrosso. La questione dunque si riduce a sapere con certezza, qual era il periodo siderale di Marte, che Dante dovesse conoscere; perchè sarebbe un altro errore l'appoggiarsi alle nozioni moderne coni' altri fece. - Ora, nell'Almagesto, opera mirabile tradotta in Italiano nel 1230, la quale era il testo astronomico del Poeta, per l'appunto al libro ix, trovasi la tavola dei moti medi dei pianeti; e da quella che concerne il pianeta di Marte, deduco essere di giorni 686 e 94 centesimi la rivoluzione di lui, cioè quasi per 1' appunto quale 1' abbiamo oggidì, e a suo luogo in queste note recavasi : il che torna a grande onore di Tolomeo. Certi di questo