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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   ritornņ nella cittą assediata. All'indomani, sparsasi la nuova della morte del loro generale, gli Assirii si diedero alla fuga, e furono perseguitati e pienamente disfatti dai Giudei; cfr. Lib. Iudith, c. xi e seg. Oloferne č ricordato come duodecimo esempio di superbia punita; Purg. xii, 59.
   Oltra, cfr. oltiie.
   Oltracotanza, frane, ant. outre cuidance, dal lat. ultra cogitatici, Presunzione, Arroganza; Inf. ix, 93.
   Oltracotato, dal lat. ultra cogitatum, Tracotato, Che va col pensiero oltre a ciņ /che comporta la sua condizione, Presuntuoso, Temerario, Insolente, Arrogante; Par. xvi, 115.
   Oltraggio, dal basso lat. ultragium, Quello eli'č oltre misura, Che passa i limiti sģ del giusto e del bene, del conveniente e del bello. 1. Per Soperchieria, Villania, Ingiuria grave di fatto o di parole; Purg. li, 94; xm, 73. - 2. Per Eccesso, detto del superare che fanno le cose divine la capacitą dell'umana intelligenza; Par. xxxiii, 57.
   Oltrare, da oltra, Inoltrare, Andar pił oltre, pił avanti, Elevarsi ; Par. xxxii, 146.
   Oltre e Oltra, dal lat. ultra, Di lą di, Dopo, Di pił, Pił in lą, e sim. Voce che occorre sovente nella Div. Coni, e nelle altre opere volgari di Dante. I. Come prep. di luogo che serve al terzo e al quarto caso, e vale Di lą del, o della; Vit. N. xlii, 31. Purg. x, 111; xiv, 33; xxvni, 138; xxx, 84. Par. i, 54, ecc. Talora serve ad accennare Superioritą, Eccesso di una cosa sopra un'altra, cosģ al propr. come al fig., e vale Al di sopra, Sopra; Inf. vii, 81. -II. Avv. or di luogo, ora di tempo, Pił in lą; denota or pił or men lungo spazio; Inf. ni, 70; vili, 101; xr, 115; xv, 40; xvii, 35; xxi, 106; xxiv, 44; xxvi, 109; xxvii, 133; xxxii, 64. Purg. n, 84; xv, 140; xvi, 102; xx, 29; xxi, 33; xxiv, 61, 131 ; xxvii, 32. Par. xxix, 130 ; xxx, 8, ecc. - 1. Per Innanzi, Avanti ; Par. vili, 57 ; xxix, 130. -2. Trasl. Purg. xxiv, 61, nel qual luogo il senso potrebbe essere: Chi va pił in lą di quel che l'affetto gli detta, perde la misura del bello. Ma il luogo č ancor sempre controverso, tanto in riguardo alla lezione, quanto all'interpretazione; cfr. Coni. Lips. il, 476. Della Giovanna, Note letter., Palermo, 1888, p. 1-26. Moore, Crii., 413 e seg. - 3. Trarsi oltre, per Farsi innanzi; Inf. xxvi, 109. Purg. xx, 29. - 4. Non potere pił oltre, modo ellittico per Non poter pił oltre procedere nell'operare; Inf. xxiv, 44.