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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
1346
Novecento - Novellamente
gli uni dei nuovi cieli {Lan., An. Fior., ecc.), altri dell'universalità delle cose create {Voi., Vent., Tomm., ecc.). Cfr. Covi. Lips. ili, 346 e seg.
Novecento, dal lat. nongenti e nongenteni, Agg. numerale com. comp. indecl., che comprende nove volte il cento; Par. xxvi, 122: cfr. Genes. v, 5.
Novella, dal lat. novellce, Narrazione tra il vero e il finto, e può essere o favolosa o semplicemente immaginosa. Voce adoperata nella Div. Coni. 13 volte, cioè 6 nell'In/, (v, 52; xviii, 57; xxv, 38; xxvm, 92, 133; xxxii, 111), 4 nel Purg. (il, 71; v, 50; vili, 115; xxvii, 93) e 3 nel Par. (x, 75, 111: xxiv, 150). 1. Por racconto di un caso vero, non in senso di ciarla, Rumore non buono ; Inf. xviii, 57. - 2. Per Discorso fra due o più persone; Inf. xxv, 38. -
3. Per Avviso, il che dicesi anche Nuova; Purg. vili, 115; xxvil, 93. -
4. Annunzio di cosa avvenuta, o Notizia dello stato di persona o di cosa; Inf. XXXII, 111.
Novellamente, Avv. da novello: 1. Di fresco, Poco fa, Testé; Purg. xx, 51. - 2. E per Da principio; Par. i, 74, il qual luogo è di controversa interpretazione. Lan. e An. Fior.: « Qui apostrofa al Creatore dicendo come elli stesso non si potea conoscere né intendere lo modo della sua trasmutazione, imperquello che elli era levato a quelle eterne rote che sono temperate dalla armonia del Creatore. » - Ott. : « Qui converte l'Autore il suo parlare a Dio, e dice: S'io era solo in anima razionale, la quale tu di neente creasti, però che Dio crea l'anima allora eli'elli la infonde nel corpo nostro; ovvero: S'io era solo di me quel che creasti novellamente, cioè questa spirazione divina che levò la mia fantasia a trattare della divina giustizia. »- Petr. Dant., Falso Bocc., ecc., non danno veruna interpretazione. - Cass. intende dell'anima, e chiosa : « Quasi diceret si eram ibi corporaliter vel cum anima tantum tu Deus scis qui me levasti. » - Benv.: « Si eram solus cum animo quem creasti de nihilo; corpus enim non potest proprie dici creatum, sed gene-ratus ex elementis, quia datur a parentibus, novellamente, idest de presenti in ista mea novella ascensione. »- Buti: « Quasi dica: Se io era fatto Sole, e se io fui levato quando ebbi questa fantasia. » -Serrav.: « Si ego eram solus de me, idest si eram solum cum anima, aut cum corpore solum, vel cum utroque suple, illud scis tu, scilicet Deus. » - E dell' anima intendono pure Tal., Lomb., Port. Pogg., Biag., Ces., Tom. ed il più dei moderni. Altri: Se io era soltanto uomo, o se di mortale io era veramente fatto divino, ecc. Così Lanci.,