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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
Nomo - Nominare
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Nome, dui lat. nomen, Vocabolo col quale propriamente s'appella un oggetto, persona o cosa; Appellazione, Denominazione. Questa voce si trova naturalmente assai spesso nelle opere di Dante; nella Div. Com. essa è adoperata 52 volte, cioè 16 neWInf. (ìv, 92; vii, 106; vili, 68; x, 65; xvi, 38, 59, 99; xx, 63, 112; xxu, 37; xxm, 74; xxvi, 3; xxvii, 57; xxx, 10; xxxi, 94; xxxii, 93), 22 nel Purg. (v, 95, 101; Vii, 100; Xi, 4, 60, 102; xiii, 105; xiv, 21, 30, 74, 122; XV, 98; xix, 101, 142; xxi, 85; xxvi, 86, 89, 137; xxvii, 37, 41, 100; xxx, 62) e 14 volte nel Par. (ili, 41; ix, 95; xv, 87; xvi, 98, 128; xviit, 35, 40, 92; xx, 91; xxu, 41; xxm, 88, 111; xxv, 74; xxxii, 14). Da notarsi: 1. Finire nel nome di Maria; per Morire invocando Maria; Purg. v, 101. - 2. Portare il nome di alcuno in un luogo, per Recarvene la dottrina e propagarvela ; Par. xxu, 41. - 3. Prendere del nome di alcuno, per Cognominarsi da lui, Prenderne il cognome; Par. xvi, 98. -4. Nome che più dura e più onora, per Nome di poeta; Purg. xxi, 85. - 5. Nome, per Fama; Purg. xiv, 122. - 6. Contentare del nome, per Dire il proprio nome, Manifestarsi, Darsi a conoscere; Par. ni, 41. -7. Farsi conto ad alcuno per nome, vale Nominarsegli, Dirgli il proprio nome ; Purg. xiii, 105. - 8. Nome, per Titolo ; Inf. ìv, 92. - 9. Nome è anche termine di grammatica, e vale II sostantivo; Par. xviii, 92.
Nominanza, da nominare, Fama, Gloria, Grido; Inf. ìv, 76. Purg. xi, 115.
Nominare, dal lat. nominare: 1. Porre il nome, ed anche Appellare, Chiamare per nome; Inf. xxvi, 93; xxix, 27. Purg. xxiv, 17.- 2. Nominare a dito, per Indicare col dito; Inf. v, 68; cfr. dito, § 4.-3. Siccome nelle preghiere umane e nelle preci religiose chiamasi il nome della pers. ,o della potenza celestiale invocata: così Nominare per Religiosamente invocare; Par. ìv, 63, nel qual luogo la gran maggioranza dei codd. e delle ediz. ha nominar, mentre alcuni pochi hanno numerar, che è un errore manifesto. Il Pebazzini (ed. Scolari, p. 140) :« Scriptum fortasse videremus numinar, id est, numina facere, ut mirrar, eternar, in-semprar, addolciar, attoscar, etc. Nullum certe crimen est Jovem, Mercurium, Martemque nominare; at ex his numina facere, idolo-latria. » Ma la lez. numinar non si trova in verun codice, nè in un solo commentatore antico. Lan. :« Adduce a tale prova l'autore la consuetudine delli antichi, li quali consideravano la complessione dell'uomo. Se lo trovavano benivolo, diceano: l'anima di costui fue del cielo di Jove; se'1 trovavano ingegnerò, scritturato e sottile, diceano: l'anima di costui fue del cielo di Mercurio etc. E così ap-