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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
1334 Nobiltą di Dante. Se l'Alighieri fu di famiglia nobile o popolana č una questione della quale gli antichi non si occuparono nč tanto nč poco. Dagli accenni contenuti nella Div. Com. (specialmente Inf. xv, 61-78 e Par. xvi, 1-9) non risulta che Dante si professasse nobile, ma soltanto che egli si credeva discendere dagli antichi cittadini di Firenze e non da coloro che vennero dal contado, e che si vantava di annoverare un cavaliere tra' suoi antenati. Dal modo nel quale Dante parla nel tr. ģv del Conv. della nobiltą di sangue si volle inferire la impossibilitą di poter ammettere che egli fosse nato di schiatta nobile; ma tale conclusione č tutt'altro che indiscutibile. Tra' documenti sinora noti havvene un solo, quello concernente l'ambasceria di Dante a San Gemignano, nel quale egli č detto vir nobilis ; in tutti quanti gli altri non č detto nobile, ma semplicemente denominato dal padre e da altro Allighiero suo antenato. Tra'biografi e commentatori antichi prevale l'opinione che Dante fosse di schiatta nobile. Bambgl. lo dice « citadino di Firenze huomo di nobile et profonda sapienza. » - An. Sei., p. 87: « Vuol dire Dante, ch'egli sia istratto dal sangue de' Romani. » - Iac. Dant. e Lan. non fanno verun cenno della nobiltą di Dante, anzi il Lan. sembra escluderla, affermando che nel luogo Par. xvi, 1 e seg. il Poeta « parla derisivamente contra la nobilitade di Fiorenza, » e che « in le voci de' savi l'uomo si puņ essere ditto nobile quando č vir-tudioso et hae in sč ragionevole reggimento. »- VOtt. nel Proemio al xvi del Par.: « Li antichi del nostro poeta furono dinominati da madonna Allighiera, che venne da Ferrara; onde si denota che gią erano nobili, ed aveano altro nome di quello. » Ma poco dopo VOtt. scrive: « Conciosiacosachč l'uomo per la sua razionabilitade sia il pił nobile degli animali, et abbia questa razionabilitą dell'anima ; seguesi che'1 virtuoso uomo sia nobile; ma quelli eh'č difettivo, che cade dalla razionabilitade, cade dall'essere uomo, e non puote essere detto nobile. » Vuol dunque VOtt. dire che gli antenati di Dante furono di schiatta nobile, oppure che furono gente virtuosa? Petr. Dant. dice semplicemente: « Dantes Allegherii de Florentia, gloriosus theologus, philosophus et poeta; » della sua nobiltą non fa un cenno. Il Vili, (ix, 136): « Questo Dante fu onorevole e antico cittadino di Firenze, di porta San Piero. » Onorevole non č nobile, ma quell'antico sembra includere nobiltą di schiatta. Nel Commento (ed. Milanesi, i, 87) il Bocc. dice che Dante fu « per ischiatta nobile uomo della nostra cittą; » non lo avrebbe detto in una let- ![]() |