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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   1332
   Ni so - No
   quasi uno mentecatto, e Tignoso de' Macci, e a petizione di messer Musciatto Franzesi, ch'era de' signori della terra, vollero essere presi certi caporali di casa gli Abati suoi nimici, i quali sentendo ciò, si fuggirò e partirò di Firenze, e mai poi non ne furono cittadini: e uno massaio delle Calze fu de'presi, opponendo loro che trattavano tradimento nella città co' bianchi usciti, o colpa o non colpa, per martorio gli fece confessare che doveano tradire la terra, e dare certe porte a'bianchi e ghibellini: ma il detto Tignoso de'Macci per gravezza di carni morì in su la colla. Tutti gli altri sopraddetti presi gli giudicò, e fece loro tagliare le teste, e tutti quegli di casa gli Abati condannare per ribelli, e disfare i loro beni, onde grande turbazione n'ebbe la città, e poi ne seguì molti mali e scandali.» Cfr. Dino Comp., Cron. ir, 30 ; in, 37. Del Lungo, Dino Comp. i, 521 e seg. - Lan.: « Messer Fulcieri da Calboli fa podestà di Firenze, e fé' tagliare la testa a messer Nello delli Adimari, e a messer Betto de' Gherardini, e a due delli Scolari e a molti altri, e più uomini fe' appiccare per la gola. Per lo quale mutamento Firenze non istette poi in pace, e moltissimi mali se ne seguirono. » -4. Nepote, per simil. detto dell'arte umana che deriva da Dio; Inf. xi, 105.
   Niso, lat. Nisus, gr. Nìaog, figliuolo di Irtaco, compagno di Enea, noto per la sua amicizia con Eurialo, col quale morì avendo assalito di notte il campo dei Eutuli; cfr. Virg., Aen. ix, 176 e seg. È nominato Inf. i, 108.
   Nitido, dal lat. nitidus, Splendido, Chiaro, Lucente; Par. ut, 11, sul qual luogo cfr. Proverò, xxvii, 19. Ovid., Met. in, 407. Horat., Od. ni, 13. Stat., Tlieb. iv, 817. Lucan., Pliars. ix, 352.
   No, dal lat. non, Avverbio di Negazione. Contrario di Sì. Si usa talora colla corrispondenza espressa di Sì suo contrario, talora si costruisce con maniera, chè, benché non abbia espresso il Sì, vi s'intende, e vi se ne contiene la forza. E degno di menzione il fatto, che in tutta quanta la Div. Corri, il No si trova (astrazion facendo da Noi) non più 11 volte, 4 nell'In/, (ir, 90; ni, 80; vili, 111; xxi, 42), 4 nel Purg. vii, 12; ix, 145; x, 60, 63) e 3 volte nel Par. (vili, 23, 120; xiii, 114). 1. Negazione; Inf. n, 90. Purg. vii, 12; ix, 145; x, 60. Par. vm, 23.-2. Usato a maniera di nome, coli'articolo avanti, ed anche senza articolo; Inf. vili, 111.-3. Ellitticam. per Che non; Inf. ni, 80; cfr. Inf. xvrr, 76.- 4. Ass. e risposta negativa a interrogazione o domanda; Par. vili, 120. - 5. Come fìg. Purg. x, 63, dove vuol dire che l'orecchio non sentiva, ma l'occhio li vedeva cantare. - 6. A modo di sost. come il Sì; Inf. xxi, 42. Purg.