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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
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Niccolò III
che y mano a uno donzello dal chominciamento del disinare e della ciena infino alla fine mangiandosi poi inanzi se tenere lo facea la quale costume di Francia conseco in Siena produsse. » - Lan. : « Questo fu messer Niccolò Salimbeni da Siena, il quale fu largo e spendereccio, e fu della detta brigata, e fu lo primo che trovò mettere, in fagiani e pernici arrosto, garofani. » Così, quasi alla lettera, VOtt. - Petr. Dant.: « Dominus Nicolaus de Bonsignoris, qui as-sare faciebat pullos de prunis garofilorum. » - Cass.: « Domnum Nicolaum de bonsignoribus de senis. Iste domnus Nicolaus faciebat assari capones ad prunas garofanorum. » - Falso Bocc.: « Messer nicholo bonsigniore dasiena. » - Benv.: « Iste fuit unus de Bonsignoribus de Senis, quem describit a nova inventione mali moris.... Et hic nota, quod aliqui dicunt, quod iste Nicolaus faciebat famu-lum assistentem mundare sibi gariofilum, sed istud est vanius dicere, quam fuerit facere. Alii dicunt, quod faciebat poni garofilos in assatis; sed ista non fuisset nova inventio, nec expensa magna. Alii dicunt, quod faciebat assari phasianos et capones ad pruinas factas ex gariofilis; et hoc credo veruni, quod ista fuit expensa maxima vanissima, novissime adinventa, sicut et alias similes narran-tur, quia coqui fiorenos in sapore, et illos apponentes ori sugebant et abiiciebant. »-Buti: « Messer Nicolò de' Salimbeni fu della detta brigata, e perchè ciascuno pensava pur di trovare vivande suntuose e ghiotte, in tanto che allora si dicono essere trovati i bramangieri e le frittelle ubaldine et altre simili cose, sì che delle vivande il lor cuoco fece un libro; e pensando di trovare qualche vivande disusata, fece mettere nelli fagiani e starne et altri uccelli arrosto gli gherofani et altre speziarie sì, che tale usanza fu chiamata la costuma ricca del glierofano, et elli fu lo primo che la trovò. » -An. Fior.: « Questo Niccolò fu de' Salimbeni, et fu il primo che insegnò, perchè gli parve che i garofani, mettendoli in alcuna vivanda non avessono quello sapore eh' egli volea, perchè ne sapeano troppo, che, quando si seminasse il seme del bassillico, insieme si seminassono i garofani, et innaffiassorsi spesso; et quella erba piglia del sapore del garofano; et in qualunque savore si mette è più piacevole che non è il garofano. »
Niccolò III, Papa dal 1277 al 1280. Si chiamava nel secolo Giovanni Gaetani degli Orsini (onde è detto « figliuol dell'Orsa,» Inf. xix, 70), figlio del senatore Matteo Eubeo degli Orsini, e discendente dal lato materno dalla famiglia dei Gaetani. Innocenzo IV lo fece cardinale nel 1244. Fu uno dei tre cardinali che per ordine di Clemente IV investirono il 28 giugno 1265 Carlo d'Angiò della corona di Sicilia. Più tardi fu inquisitore generale, finché adì 25 no-