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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
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frappare i nervi; ma protendere è di cosa che si stenda innanzi: et però intende de' nerbi genitali. » - Serrav. tira via silenzioso, ed i successivi non aggiungono nulla di nuovo.
Nescio, dal lat. nescius, Che non sa, Che non ha facoltà di discernere; Par. xxvi, 74.
Nesso, gr. Nsoaog, Nome di un famoso Centauro della mitologia greca. Tentò di rapire Dejanira moglie di Ercole, onde questi lo ferì con una freccia avvelenata. Morendo Nesso diede a Dejanira la sua veste tinta del sangue da lui versato, come un talismano capace a ricondurle lo sposo, se le fosse stato infedele. Dejanira gli prestò fede e volendo conservarsi o riguadagnarsi l'amore di Ercole misegli quella veste indosso, onde Ercole morì furibondo; Inf. xii, 67, 98; xm, 1.
Nessuno, Pron. Agg. che usasi per lo più in singolare. Posto assolutamente ha forza di sost., e vale Nessun uomo, Nessuna donna, o in generale Nessuna persona. Non da Nescio unus ma da Ne ipse unus, come dire Ne unus quidem; è dunque più intens. di Niuno, e col suono stesso insiste più sull'idea. Essendo accosti l'è e l'i nella prima sillaba, si ha la ragione perchè all'it. vennero le due forme Nessuno e Nissuno, tuttavia vive. Questa voce si trova nella Div. Com. 23 volte, 11 nelVInf. (v, 121; x, 9; xiii, 3; xiv, 87; xviii, 38; xxi, 72; xxv, 77; xxvi, 41; xxvii, 38, 89; xxxi, 57), 6 nel Purg. (il, 18, 72, 94, 117; ìv, 37; vii, 120) e 6 volte nel Par. (ìv, 126; x, 87; xi, 60;xvhi, 129;xxil, 73;xxvh, 122). Da notarsi: 1. Detto dell'uomo che si muta in serpe, e del serpe che si muta in uomo, e stanno intanto confusi insieme; Inf. xxv, 77.-2. Come agg. Inf. v, 121; xiii, 3; xxi, 72; xxvi, 41; xxvii, 39, 89; xxxi, 57. Purg. u, 18, 94; ìv, 37. Par. iv, 126. - 3. Assolutam. in forza di sost. Inf. x, 9; xiv, 87; xviii, 38. Purg. n, 72, 117; vii, 120. Par. x, 87: xi, 60; xviii, 129; xxu, 73; xxvii, 122.
Nettare, dal gr. Néxxap, Bevanda degl'Iddìi, secondo i Gentili. Detto di bevanda eccellente e delicata, Purg. xxii, 150; xxviii, 144.
Netto, dal lat. nitidus, Puro, Pulito, Senza macchia o lordura; Purg. in, 8; xxx, 53.
Nettuno, lat. Neptunus, Il dio del mare, ed anche II mare stesso; Inf. xxviii, 83. Par. xxxiii, 96.
Nevare, dal lat. nivere, Nevicare, Cader neve dalle nubi; Conv. ìv, 7, 46.