Stai consultando: 'Enciclopedia Dantesca Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z', Giovanni Andrea Scartazzini

   

Pagina (153/1033)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (153/1033)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Nervo
   1321
   Nervo, dal lat. nervus, e questo dal gr. vsùpov, Voce che presso gli antichi significò dapprima i legamenti ed i tendini, poi i nervi propriamente detti: ma confondendovi spesso quelli ed anche le arterie, ed anche gli strati celluiosi che fanno parte della grossezza delle pareti appartenenti a certi visceri cavi. Ora Nervi si chiamano que' cordoni bianchi e cilindrici, formati di filamenti intrecciati, i quali aderiscono mediante una delle loro estremità a qualche centro nervoso, e mediante l'altra agi' integumenti, agli apparati de' sensi, ai muscoli, ai vasi. Sono i primi strumenti del senso e del moto, nascono dal cervello e dal midollo della spina, e conferiscono a' membri di tutto il corpo la forza del muoversi e del sentire. Nella Div. Com. questa voce si trova una sola volta ed in senso ambiguo, Inf. xv, 114, nel qual luogo alcuni si avvisano che Dante 1' abbia usata in signif. osceno, accennando copertamente all'uso fatto de' nervi in nefanda lussuria. Parecchi antichi (Bambgl., An. Sei., Pan, Petr. Dani., Cass., Falso Bocc., ecc.) non danno veruna interpretazione. Iac. Dant.: « Nel quale (Bacchiglione) finalmente morta sua lusuria rimase. » - Ott. : « Morì gottoso. » - Bocc. : « Era questo vescovo sconciamente gottoso, in quanto che per difetto degli omori corrotti, tutti i nervi della persona gli s'erano rattoppati, come in assai gottosi veggiamo, e nelle mani e ne' piedi ; e così par questa parte del corpo, cioè per i nervi, intende tutto il corpo, il quale morendo lasciò in Vicenza. Altri vogliono altramente sentire in questa parte: volendo per quello vocabolo protesi, non di tutti i nervi del corpo intendere, ma di quelli solamente i quali appartengono al membro virile; dicendo, che proteso suona innanzi teso, il quale innanzi tendere avviene in quelli nervi del viril membro, che si protendono innanzi quando all'atto libidinoso si viene, e perciò dicono essere dall'autore detti mal protesi, perciocché contro alle naturali leggi malvagiamente gli protese. »- Benv.: « Hoc aliqui exponunt sic, scilicet quod nervi prse dolore extenduntur in moriente, et sic videtur velie dicere, quod ibi male mortuus est, sicut male vixerat. Alii vero dicunt quod erat podagricus, et sic habebat nervos male extensos. Sed certo credo quod subtilius autor loquatur hic, scilicet de nervo genitali. Nervi enim in luxuria naturali extenduntur licite et legiptime cum debitis circunistantiis: sed in luxuria innaturali, male, nequiter, et nepharie; ideo vul dicere quod iste qui male vixerat, male mortuus est in infamia et turpitudine sua. » - Buti: « Li nervi del membro virile che avea teso a mal uso, in quanto 1' avea usato contra natura. » - An. Fior. : «Morì il vescovo Andrea a Vicenzia: et però ch'elli fu gottoso, pare che alcuno voglia dire che l'Auttore intese per questo i mal protesi nervi ; ma questo non è protendere, ma è ristrignere e ra-