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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
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Nascosamente - Nastro
propr. da notarsi: 1. Nascondere, per Cuoprire con imbrattamento: Purg. i, 129. - 2. Fig. Par. xii, 51. - 3. Per togliersi di questo mondo, Sparire; Purg. xxxi, 36. -4. Trasl. Purg. vili, 68.-5. Fig. per Togliere la ricordanza ; Purg. xxxin, 123. - 6. Nascondersi, per Rendersi oscuro, non intelligibile nel parlare; Par. xv, 40. - Al partic. nascoso e nascosto ; cfr. nascoso.
Nascosamente, Àvv. da nascoso, basso lat. absconse, Di nascoso, Secretamente; Inf. xxi, 54.
Nascoso, Part. pass, e Agg. da nascondere, lat. absconditus e absconsus; Par. xvn, 141, ecc. - Fig. per Dimenticato, Perduto tra la nebbia de'secoli passati; Par. XVI, 87.
Nasetto, Dim. di naso, per Uomo di piccol naso; Purg. vii, 103, nel qual luogo alcuni leggono nasuto invece di nasetto, mentre tutti vanno d'accordo che il personaggio in questione era nasello non già nasuto. Il personaggio è Filippo III l'Ardito, re di Francia; cfr. Filippo III. Lan. : « Era nasello. » - Cass. : « Habuit parvum nasum et ideo vocabatur nasettus. » - Benv. : « Philippus Nasellus. Aliqui tamen textus habent: Nasuto, sed male. » - Buti: « Fu nasello; imperò che ebbe picculo naso, e però dice Nasetto. »-Dall'effigie di Filippo III nei Monuments de la Monarchie francaise del Mont-faucon, tolta dal suo monumento a Narbona, risulta ad evidenza che fu nasello, non nasuto. Inoltre è chiaro che Dante non volle mettere due nasuti nella valle fiorita, ma un nasetto ed un nasuto.
Naso, dal lat. nasus, Quella parte prominente del volto che è tra la fronte e la bocca, e che costituisce l'organo dell'odorato; Inf. xvii, 75; xviii, 108; xxv, 45, 128; xxvm, 65. Purg. vii, 113; x, 62; xv, 7. Colui dal maschio naso, Purg. vii, 113, è Carlo I d'Angiò, il quale « ebbe un grande naso; » Lan. Cfr. Carlo I.
Nassidio, lat. Nassidius, soldato romano dell'esercito di Catone, il quale nei deserti della Libia fu morso da un serpente detto Prester, il cui veleno gli gonfiò talmente il corpo, che gli scoppiò la corazza e lo ingrossò in modo da non poterglisi più distinguere alcuna giuntura. Così favoleggia lucano, Pliars. ix, 789-804. È ricordato Inf. xxv, 95.
Nastro, dal ted. ant. nestil, nestila, ted. mod. nestel, Tela, Tessuto di tela, di seta, di lana, ecc., sottile, di lunghezza indeterminata, ma di poca larghezza, assai vario non meno per le materie ond'è fatto che per i colori, la forma, gli usi cui serve. Per simil. Par. xv, 22, nel qual luogo gemma è detto uno spirito beato