Stai consultando: 'Enciclopedia Dantesca Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z', Giovanni Andrea Scartazzini

   

Pagina (131/1033)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (131/1033)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   1299
   Mulo, dal lat. mulus, Prodotto infecondo dell'accoppiamento dell'asino colla cavalla. Per simil. detto di Uomo nato di non legittimo matrimonio; Inf. xxiv, 125.
   Malta, o Molta, oggi Moldava, lat. Mulda o Multavia, Fiume della Boemia, che ne bagna la capitale e si getta nell'Elba rimpetto a Melnik; Purg. vii, 99.
   Multiplicato, cfr. moltiplicato.
   Mnnda, antica città della Spagna meridionale, dalla quale si nomina la battaglia del 17 marzo a. 45 a. C. in cui i figli e seguaci di Pompeo furono sconfitti da Cesare. La battaglia di Munda è menzionata Par. vi, 71 e seg.
   Mungere o ffingnere, dal lat. mulgere, Spremere le poppe degli animali per trarne il latte. 1. Trasl. Premere, o Trarre altrui da dosso alcuna cosa; Inf. xii, 135. Purg. xm, 57; Par. xxi, 87.-
   2. Per Esaurire, Rifinire, Stancare ; Inf. xxiv, 43. - 3. Fig. per Deformare, Sfigurare, Ridurre a mali termini di persona; Purg. xxiv, 17.
   Mimo, dal lat. munus, Presente, Dono, Ristoro; Par. xiv, 33.
   Munto, Part. pass, e Agg. da mungere, lat. mulctum: 1. Trasl. Smunto, Magro; Purg. xxiv, 17. - 2. Per Esausto; Inf. xxiv, 43. -
   3. Essere munto di dolore, fig. per Essere forzato dal dolore a la-grimare; Purg. xm, 57. Cfr. mungere.
   Muovere e Movere, dal lat. movere, Levar da un luogo e avviare in un altro o porre in un altro, Dar moto. Verbo che nelle opere di Dante si trova quasi in ogni pagina. Nella Div. Com. questo verbo, nelle diverse sue forme, è adoperato 177 volte ; 46 nel-Vlnf, 65 nel Purg. e 66 nel Par. Astrazion facendo dal signif. propr., sono da notarsi i seguenti signif., usi e forme: 1. Muovere, detto di causa o motivo; Inf. il, 72; in, 4. Par. vi, 136; xm, 92. -2. Per Commuovere gli affetti; Purg. vi, 116. - 3. Per Rimuovere, Alterare, Tor via; Par. xix, 87, nel qual luogo il senso è: Il divino volere, essenzialmente buono, fu e sarà sempre uguale a sè stesso. -
   4. Detto della voce: Mover la voce, per Incominciare a parlare; Inf. v, 80. - 5. Per Creare, la creazione essendo moto; Inf. i, 40. Par. xxiv, 131, nel qual luogo la frase muove non moto è l'Aristotelico xivyjxòv y.aì àxtvTjxov. - 6. Per Operare ; Purg. xvi, 69. - 7. Per Ridestare, Porre in atto, in esercizio, ecc., Purg. xvn, 16. -8. Per Condurre, Guidare, e sim. Purg. x, 51. - 9. Moto o turbamento della mente o dell'animo; Par. xxu, 12. - 10. Muover campo, vale La-
   83. — Enciclopedia dantesca.