Stai consultando: 'Enciclopedia Dantesca Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z', Giovanni Andrea Scartazzini

   

Pagina (111/1033)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (111/1033)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Montanaro - Monte
   1279
   Montanaro, dal lat. montanus, pi. montani, montanorum, Di montagna, che sta nelle montagne. Usato in forza di Sost. per Uomo di montagna, che abita in montagna; Purg. xxvi, 08.
   Montanino, lat. montinus, Di montagna, Nato nella montagna. E fig. per Incolto, Rozzo; Cam.: «Amor, dacché convien pur eh' io mi doglia, » v. 76, nel qual luogo Montanina canzone vale Dettata nelle montagne, cioè in mezzo alle Alpi del Casentino.
   Montare, dal basso lat. montare, e questo da mons, montis: 1. Salire più o meno in alto, Ascendere, Salire sopra; Inf. xvii, 83, 95; xviii, 110; xix, 8; xxlil, 137; xxiv, 33. Purg. iv, 26; Xii, 115; xv, 37; xvi, 49; xvii, 47; xxiv, 140; xxvn, 57. Par. xiv, 139, xxn, 103; xxxi, 99. - 2. Detto del Sole, vale Sorgere in alto; Inf. i, 38. -
   3. In forza di Sost., Il salire, Lo ascendere; Purg. xi, 45; xii, 103. -
   4. Montare su, per Venire in altezza di stato, di fortuna, ecc. Par. xv, Ili.
   Monte, dal lat. mons, montis, Gran massa di terra con pietre o macigni, che naturalmente s' alza a grande altezza di sopra al terreno che la circonda. Questo sostantivo si trova nella Div. Com. 62 volte, 14 neWInf., 36 nel Purg. e 12 nel Par. - Inf. i, 77; li, 120; xii, 7; Xiv, 103; xv, 63; xvi, 95; xvll, 2; xviii; 33; xx, 47; xxiv, 21; xxv, 26; xxvii, 29, 53; xxxiii, 29. Purg. i, 108; n, 60, 122; in, 3, 46; iv, 38, 69; v, 86; vi, 48; vii, 4, 65; vili, 57; x, 18; xn, 24, 73, 100; xm, 3; xiv, 1, 32, 92; xv, 8; xix, 38, 117; xx, 114, 128; xxi, 35, 71; xxn, 104, 123; xxv, 105; xxvii, 74, 95; xxviii, 12, 101;
   xxx, 74; xxxii, 148. Par. i, 138; vi, 6; xi, 45; xv, 93; xvii, 20, 113, 137; xix, 144; xxii, 37; xxv, 38; xxvi, 139; xxxi, 121. - 1. Il dilettoso monte, Inf. i, 77, è quello che la sacra Scrittura chiama il « Monte del Signore » (Genes. xxn, 14. Psaì. xv, 1 ; xxiv, 3. lerem.
   xxxi, 23, ecc.), e figura la vita dedicata alla virtù, quindi felice e beata. - Bambgl. (Vem. Anon.): « Elli pervenne al monte cioè alla gratia di vera cognitione e dintelletto. » - An. Sei.: « Essendo ispau-rito, mirò verso le cose celestiali e vide il camino inanzi. » - Iac. Dant.: « A piè dun choìle incontanente pervene, per lo quale lal-tezza dellumana felicitta si considera la qualle collintelletto de raggi del solle coperta la vide cioè della chiarezza della inteletualle ve-ritta cliola quale diritamente seghuita chi cholei si mira. » - Dan.: « Per l'opposito monte figura la vita dritta e virtudiosa: e questo è perchè il monte si avvicina più a Dio e la valle più al demonio. » - Ott.: « Dice sè essere pervenuto a piè d'uno colle, cioè a piè delle virtudi. Il colle tende al cielo, ed è luogo salubre; la valle