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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
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Monarchia, De
Monarchia, De, Titolo di un lavoro di Dante dettato in lingua latina, nel quale l'autore espone il suo sistema politico ed il cui studio è indispensabile per l'intelligenza del Poema sacro.
I. Autenticità. Che il trattato De Monarchia fu veramente scritto dal Sommo Poeta, è un fatto che non dovrebbe soggiacere a verun dubbio. Scrive il cronista Villani, contemporaneo di Dante (ix, 136): « Fece ancora la Monarchia, ove trattò dell'oficio del papa e degl'imperadori. » e il boccaccio, Vita di D., § 16: « Similmente questo egregio autore nella venuta di Arrigo VII imperadore fece un libro in latina prosa, il cui titolo è Monarchia, il quale, secondo tre quistioni le quali in esso determina, in tre libri divise. Nel primo, loicalmente disputando, pruova che a ben essere del mondo sia di necessità essere lo 'mperio; la quale è la prima quistione. Nel secondo, per argomenti storiografi procedendo, mostra Roma di ragione ottenere il titolo dello 'mperio: che è la seconda questione. Nel terzo, per argomenti teologici pruova 1' autorità dello 'mperio immediatamente procedere da Dio, e non mediante alcuno suo vicario, come gli cherici pare che vogliano; e questa è la terza quistione. » e che il trattato sia fattura di Dante Alighieri affermano pure Guido Vernano, in un opuscolo dettato nel 1327, Bartolo a Sassoferrato, morto nel 1357, e molti altri (cfr. Witte nella 2a ed. da lui curata del De Mon., Proleg., p. xlix-lyi). Ma ad onta delle testimonianze del Villani e del Boccaccio, del Vernano e del Sassoferrato, di Giannozzo Manetti e di Leonardo Bruni, del Filelfo e di tanti altri antichi vi fu nei giorni nostri chi si accinse a combattere l1 autenticità del trattato. Così il tedesco Augusto Maas (Dante's Monarchie, Amburgo, 1891) e dopo lui il francese Prompt (OEuvres latines apocryphes du Dante, Venezia, 1893). Ma gli argomenti addotti contro 1' autenticità sono del tutto inattendibili, e l'autenticità del trattato è oggigiorno da considerarsi come un fatto acquisito dalla storia. Cfr. Wegele nella Deutsche Zeitschrift filr Geschichtsivissenscliaft, Ti, 78 e seg. Wenck, Historisclie Zeit-schrit, lxxiii, 119 e seg. Cipolla, Il Trattato De Monarchia, Torino, 1892. Grauert, Zur Dante-Forschung nell'Historisches Jahr-buch, xyi, 510 e seg.; e stampato separatamente, Monaco, 1895.
II. Genesi. Sino a quest'ora la critica scientifica non è ancora in istato di determinare definitivamente il tempo in cui Dante dettò il trattato De Monarchia, Il lavoro stesso non ci offre dati sicuri intorno al tempo in cui fu composto. Dante, che del resto ama ricordare le opere sue, non menziona mai questo trattato, nemmeno là, dove il citarlo sarebbe stato non pur naturale, ma poco meno che necessario, cioè nel trattato quarto del Convivio, nel quale pertratta in alcuni capitoli per l'appunto lo stesso argomento. Mal si com-