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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
Monarchia
per principio della Marca d'Ancona. » - Petr. Dant. la dice da Orvieto:» In Urbeveteri pars Monaldeschia et Philippesca. » E da Orvieto la dicono pure Cass., Benv., An. Fior., Serrav., Land., Tat., Veli., Dan., Voi., Vent., Lomb., Port., Pogg., Biag., Costa, Ces., Borghi, Fosc., Wagn., Tomm., Br. B., Frat, Greg., Andr., Bennas., Cam., Frane., Loria, Com., Poi., Bì., Witte, ecc. Invece il Buti torna a dirla d'Ancona: « Queste funno due parti così nominate in de la Marca; cioè in Ancona, le quali al tempo de l'autore viveano in grande sospetto. » Secondo il Todeschini (Lettera crit. a Iac. Milan, Padova, 1849 ; Lettera al dott. Bressau, ivi, 1857) i Monaldi erano da Perugia, Dante parla nei relativi versi di quattro famiglie ghibelline e di quattro città d'Italia, ed il senso delle sue parole è: « Vieni a vedere, a qual partito sieno ridotti in molti luoghi d'Italia i sostenitori dell'imperiale autorità: osserva i Montecchi di Verona, ed i Cappelletti di Cremona; osserva i Monaldi di Perugia, e i Filippeschi di Orvieto: coloro son già sconfìtti ed oppressi; questi altri non si sostengono se non i mezzo alle inquietudini del pericolo. » Ma i Cappelletti erano guelfi, non già ghibellini (cfr. Salimb., Chron., 185). V'ha appena dubbio che i Monaldi erano identici coi Monaldeschi da Orvieto (cfr. Murat., Script. xy, 641, 643 e seg.), e pare che il Villani decida la questione, scrivendo all'anno 1312 (Cron. ix, 40): « E passando lui (Arrigo VII) per lo contado d' Orbivieto, i Filippeschi d' Orbivieto col loro seguito di ghibellini cominciarono battaglia nella città contro a' Monaldeschi e gli altri guelfi d'Orbivieto, per dare la terra allo'm-peradore. 1 guelfi trovandosi forti e ben guemiti, combatterono vigorosamente innanzi eh' e' ghibellini avessono la forza della gente dello 'mperatore, e si gli vinsono e cacciarono della città, con molti morti e presi di loro parte. » Un Manno di Currado de'Monaldeschi prese la signoria d'Orvieto nel 1334 (Vill. xi, 10); ma tre anni dopo, nel 1337, i Monaldeschi furono cacciati d'Orvieto (Vill. xi, 75). Un Orinanno de'Monaldeschi fu podestà di Firenze nel 1266 (Vill. vii, 15). L'opinione che i Monaldi fossero da Civitavecchia, (Campi), ha per suo unico fondamento uno sbaglio nel leggere Benv., il quale gli dice « de Urbe veteri. »
Monarchia, lat. Monarchia, dal gs. Movapx.ta, Quella specie di reggimento civile nel quale sotto determinate leggi è affidata ad un solo l'autorità suprema; De Mon. i, 1, 19; i, 2, 1, 3, 8, 9; i, 5, 2, 6, 46, 48; i, 6, 20; i, 7, 12; i, 9, 15; i, 10, 17; i, 11, 10, 100, e sovente. Dante definisce (De Mon. t, 2, 2 e seg.: « Est ergo temporalis Monarchia, quam dicunt Imperium,unicus Principatus,etsuper omnes in tempore, vel in iis et super iis quae tempore mensurantur. »