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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
Modo
1261
poli (Ev. Ioli, xvi, 16): « Fra poco voi non mi vedrete; e di nuovo fra poco voi mi vedrete. » Dante pone queste parole in bocca a Beatrice, Purg. xxxiii, 10-12, i quali versi esprimono la speranza della restituzione della Sede papale da Avignone a Eoma, come pure la speranza della riforma morale della Chiesa. I versi sono però interpretati diversamente. Lan. (e An. Fior.): « Con queste parole intende 1' autore che avvegnacchè la Chiesa sia in privazione d'obbedienza al tempo presente, el verrà tempo che essa sarà in abito di obbedienza, e così si mostrerà a tutti. » - Ott.: « Qui introduce Beatrice a dire a queste sette virtudi....: Tanta resìa entrerà nel popolo Cristiano, che a me converrà partire, e lasciare voi con quelli pochi, che aranno in loro Fede, Speranza, Caritade, Prudenza, Giustizia, Temperanza e Fortitudine: ma questo fia poco; apparirò al li fedeli, e riformerò la Chiesa. » - Cass.: «Hoc dixit volens pronosticari quomodo in brevi dieta ecclesia redibit ad suos veros terminos et quomodo dicti prelati dictis bonis temporalibus privabuntur et sic consolatur dictas virtutes. » - Falso Bocc. : « Equesto diciella solo perquesta chiesa cioè cheiddio nolla aban-donata machegli verrà avisitarli colloro pena edanno. » - Benv. : « Quasi dicat, pauco tempore stabo sine vobis, quia parum durabit ista persecutio; et iterum respondit, modicum et vos viclebitis me; quasi dicat: cito sequetur vindicta, et ecclesia erit libera a forni-catione. » - Buti : « Questo fìnge che dica Beatrice per conforto a le virtù, dicendo: Non vi turbate di quel che vedete fare contra Iddio e contra voi, che tosto sera lo fine; cioè quando li virtuosi seranno beatificati e quando Cristo verrà ad indicare, et allora si farà iustizia dei peccatori. E così allegoricamente intende che i predicatori de la santa Teologia confortino li virtuosi e santi uomini, che si turbano dei mali che vedono fare a sè che abbino pazienzia che tosto serà lo fine e farassene ancora iustizia. » - Serrav.: « Qui in modico fiet reformatio Ecclesie. » - I commentatori successivi poco o nulla aggiungono di nuovo.
Modo, dal lat. modus, Maniera, Via di fare una cosa, quel che è opportuno per giungere a qualche fine. Nella Div. Coni, questa voce trovasi 49 volte; neWInf. 16, nel Purg. 13 e nel Par. 20 volte. Inf. in, 34; iv, 75 ; v, 102; ix, 117; x, 64, 99; xi, 55, 61; xviii, 30; xxiii, 121; xxiv, 144; xxvii, 59; xxviii, 31; xxx, 26; xxxiii, 10; xxxiv, 50. Purg. ìv, 126, xv, 18; xvi, 20, 42; xvii, 114; xix, 44; xxi, 30; xxiii, 11; xxiv, 53; xxv, 136, xxix, 12, 131; xxxiii, 48. Par. i, 42; ir, 98; iti, 90; ìv, 2,8; v, 2, 102, 139; vi, 56; vìi, 57, 63,118; vili, 21; Xiii, 68; xxi, 40; xxviii, 56; xxix, 137;xxxi, 86, 129; xxxiii, 89. - Notisi: 1. Di là dal modo, per Oltre il costume,